La politica dei letterati. Mario Morasso e la crisi del modernismo europeo
Morasso è stato un nemico della democrazia, ma egli non è qui portato ad esempio per rassicurare il nostro punto di vista valutandone la debolezza. La sua importanza non sta solo nell’essere un nemico sconfitto dalla vittoria della democrazia sul nazionalismo totalitario; egli ha anche il volto del nemico vincitore. Alcune sue idee risplendono più che mai nel cielo del villaggio tecnologico globale, perfezionato dall’universalità del modo di produzione capitalistico e dall’attuale concetto imperialistico di società post-moderna. L’idea di avvento di una società felice e razionale sembra essere oggi un’utopia vicina, alla quale i filosofi della “post-modernità” mostrano di credere, al punto da suggerire al capitale i modi più intelligenti e indolori per smussare le sue persistenti spigolosità; naturalmente finché l’orizzonte è sgombro dai segni premonitori della prossima catastrofe.
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Anno edizione:1993
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