Politica della letteratura - Jacques Rancière - copertina
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Politica della letteratura
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Descrizione


Se la politica è la sfera dell'attività umana con cui si definiscono gli oggetti dell'esperienza sociale che sono da ritenersi comuni e condivisi e con cui si individuano i soggetti deputati a tale definizione, esiste una politica della letteratura? Non nel senso del parteggiare, da parte di scrittori, per questa o quella causa o fazione, ma nel senso proprio dell'intervento dell'attività letteraria, in quanto tale, alla definizione di tali aree comuni. La letteratura, secondo le parole di Jacques Rancière: "interviene nel rapporto tra pratiche, tra torme di visibilità e tra modi di dire che segmentano uno o più mondi comuni". Nell'analizzare la questione l'autore muove da una curiosa convergenza. "Sartre parlava di Flaubert come del fuoriclasse di un assalto aristocratico contro la natura democratica del linguaggio della prosa" avendo liberato la parola dagli oggetti e dagli uomini, avendo dato alla parola che descrive una sua completa autonomia, trasformando essa in oggetto, parola "mutata in pietra, pietrificata", così strappando le parole al loro uso di critica sociale che i democratici del 1848 avevano scoperto. Ebbene la stessa pietrificazione della parola che la critica progressista rilevava, era stata denunciata nel senso opposto dai critici di parte aristocratica contemporanei di Flaubert: per essi l'indifferenza, l'equidistanza verso le gerarchie sociali esibita dal linguaggio pietrificato era il segno distintivo stesso della democrazia.

Dettagli

18 marzo 2010
204 p., Brossura
9788838924477

Conosci l'autore

Foto di Jacques Rancière

Jacques Rancière

Jacques Rancière (1940), professore emerito all’Université Paris VIII, è uno dei maggiori filosofi francesi contemporanei. Allievo di Louis Althusser, si è in seguito allontanato dal maestro per formulare una prospettiva originale sulle forme della soggettività politica e sui legami tra filosofia, estetica e democrazia. Per la sua riflessione sull’arte e l’estetica, ricordiamo: La Parole muette (1998); Il destino delle immagini (2007); Il disagio dell’estetica (2009); Politica della letteratura (2010); e La partizione del sensibile (2016).

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