I due centrali li ho apprezzati molto. Il primo e l'ultimo invece meno, troppo metafisici. Ottima la capacità dell'autrice, che adatta la scrittura a seconda del narratore, che sia un pittore inglese, uno storico polacco oppure un compositore norvegese.
Presenze. Dark tales. La serie gotica della British Library
Un viaggio oscuro tra i dedali della psiche, dove l’ossessione di un passato misterioso si trasforma in un’angoscia senza fine.
Le ossessioni risvegliano spettri. Presenze che nessuno può vedere. Incubi che divorano la mente. Quando la luna bagna i canali di una Venezia languida e tetra, un musicista insegue un canto misterioso, ignaro del potere omicida celato dietro quelle note malinconiche. Una dama rinascimentale, assassina di cinque mariti, torna in vita grazie alle letture di un giovane studioso, reso folle dalla sua bellezza crudele. Esiste seduzione senza possessione?
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Edizione:2
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Antico_greco_di_montagna 29 ottobre 2024Quattro racconti di Vernon Lee
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lefwfw 25 marzo 2024Immersivo
L’autrice riesce a farti immedesimare nei personaggi delle sue storie e a darti la sensazione di star vivendo quel momento, consigliatissimo!
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procionabibliofila 14 gennaio 2024Vernon Lee è una garanzia
“Perché mai non dovrebbero esistere i fantasmi, per chi è in grado di vederli?” “Presenze” contiene quattro racconti di Vernon Lee: “I boschi incantati”, “L’amante fantasma”, “Amour dure” e “La voce del male”. In questi racconti, passato e presente si fondono in un unico momento. Ciò che è morto torna in vita, o forse non è mai morto davvero. Ciò che i protagonisti vedono potrebbe non essere reale, perché la loro mente è ormai preda di un’idea fissa: una storia, una voce, un ritratto, lontani nel tempo e che continuano a chiedere sacrifici alle vittime del loro fascino. Cosa saranno disposti a fare per inseguire quell’idea? Quanto saranno consapevoli dei misteri che si svelano sotto i loro occhi? Ho avuto modo di conoscere Vernon Lee grazie alle raccolte di racconti “Dark Ladies” e “L’amante fantasma”, ma penso che, fra tutte, “Presenze” abbia le storie più belle. Lo stile di Vernon Lee è ipnotico, avvolgente, come le note di un carillon che s’impadroniscono della stanza in cui suona. I suoi racconti mi hanno trascinata delicatamente nell’abisso dei loro protagonisti, al punto da farmi pensare di essere io il personaggio principale. Non voglio dirvi altro perché non saprei parlarvene meglio di così, ma vi consiglio di lasciarvi conquistare da questa autrice che è stata a lungo – e ingiustamente – dimenticata. Sono sicura che non ve ne pentirete.
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