Un amore da recuperare, tanti flashback, un monologo interiore, emozioni continue. Nel suo secondo libro, Antonio Dikele Distefano si fa più grande, ci mette maggiore consapevolezza in ciò che scrive. Seppur non vi sia una forte trama, il libro risulta scorrevole e si entra alla perfezione nella mente dei protagonisti. E' un romanzo coinvolgente e lo stie dell'autore è unico. Interessantissima la scelta della divisione in capitoli così particolare.
Siamo stati in silenzio, siamo stati un casino.
“Ci sono persone che dopo un po', non riescono più a farsi ascoltare, anche se urlano, persone che non hanno più nulla da dirsi e continuano a stare insieme nonostante tutto, perché Credono nelle sconfitte incoraggianti. Che poi l'errore sta nel credere di essere simili solo perché si è stati vicini. Coppie che ricordano l'Inghilterra e l'Australia, paesi affini nelle tradizioni forse, nelle abitudini, dove si parla la stessa lingua, ma che si trovano comunque in due continenti diversi.”
Di questo parla Distefano nel suo nuovo romanzo: di Enrico e Irene, che provano a stare insieme, si dicono "ti amo" senza sapere davvero cosa significhi e restano sempre un passo indietro l'uno rispetto all'altro. E di Gianluca e Alda, i genitori di Enrico, due che si sono ostinati ad amarsi a tutti i costi, fino al punto di farsi solo del male. Per rendersene conto quando ormai è troppo tardi, quando l'amore si è trasformato in indifferenza, il suo contrario. In Prima o poi ci abbracceremo, con le sue frasi brevi, musicali e cariche di immagini, l'autore compie “l'autopsia" di due storie d'amore disfunzionali. E nel ripercorrere le cause della loro morte cerca di capire la vera natura del sentimento che più ci tiene vivi: l'amore.
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Anno edizione:2016
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In commercio dal:16 febbraio 2016
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Si legge tutto d’un fiato, non c’è una storia da raccontare, non c’è una trama forte, ma quel viaggio indietro per raccontare la storia che è stata, prende il lettore e non lo lascia più. Racconto da leggere senza pause, scrittura semplice ma efficace, che arriva, emoziona e trasmette. Consigliato a chi crede che ogni storia può lasciare il segno, anche quando è finita e continua a vivere nella mente e nel cuore dei protagonisti. Prima o poi ci abbracceremo è l’insieme delle emozioni che tutti abbiamo provato e che l’autore ha messo nero su bianco
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Raccontare questo libro è impresa ardua, definirlo un romanzo come tanti altri lo è ancora di più. Purtroppo personalmente non sono mai stata in sintonia con la poesia, e non ho trovato questo libro di facile lettura, ma si tratta obiettivamente di un mio limite personale. Di certo è sorprendente pensare che sia stato scritto da un autore molto giovane, che scrive di amore in tutte le sue forme in maniera così disincantata e profonda, e che in parecchie frasi di questo libro si trovi una saggezza semplice e inaspettata. Penso che di Antonio Dikele Distefano ne risentiremo parlare presto, perchè ha di sicuro qualcosa da dire e perchè pare proprio, leggendolo, che scrivere sia la cura a tutte le sue ferite.
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