Primato. Lettere e arti d'Italia, n. 21, 1 novembre 1942
In 4, pp. 387-404 con ill. in b/n n.t. Br. ed. Il numero si apre con un editoriale in tre colonne non firmato intitolato 'Vent'anni di fascismo' in cui si celebrava il ventennale della marcia su Roma e della presa del potere del fascismo: 'si trattava di un articolo naturalmente encomiastico, ma comunque significativo perche' la commemorazione dell'evento ricadeva durante una fase delicata del conflitto. Proprio alla guerra venivano attribuite le cause delle mancate riforme e trasformazioni della societa' che il fascismo si era prefisso e che rientravano nelle aspirazioni delle nuove generazioni... Piu' importante, pero', appare la parte dell'articolo che, denotata una volonta' propositiva, si domandava retoricamente che cosa si dovesse chiedere 'dopo vent'anni di fascismo' e si rispondeva attingendo a reminescenze storiche, riaffermando la volonta' di realizzare un ordine nuovo... un profondo movimento sociale... L'insolita chiusura superava la tolleranza, anche genericamente esercitata, espressa finora nelle pagine di Primato e denunciava un inedito integralismo della rivista che con rigore portava a scrivere: 'Il pensare diversamente e' solo una forma di reazionismo e di oscurantismo politico, vengano essi dalla sinistra o dalla destra, e' una cieca idolatria sia del collettivismo che dell'individualismo...' (Lorenzo Tronfi, Il «Primato» di Giuseppe Bottai: cultura e politica (1940-1943), p. 142). Compaiono i contributi di: Carlo Morandi, L'idea dell'unita' europea; Adriano Seroni, Avventura e mito di Bontempelli; Dario Ortolani, Uno di questi giorni. Racconto; Due poesie di Carlo Betocchi (A se stesso malato e Alla sera); Giuseppe Marchiori, Arabesco di Santomaso; ecc...
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In 4, pp. 387-404 con ill. in b/n n.t. Br. ed. Il numero si apre con un editoriale in tre colonne non firmato intitolato 'Vent'anni di fascismo' in cui si celebrava il ventennale della marcia su Roma e della presa del potere del fascismo: 'si trattava di un articolo naturalmente encomiastico, ma comunque significativo perche' la commemorazione dell'evento ricadeva durante una fase delicata del conflitto. Proprio alla guerra venivano attribuite le cause delle mancate riforme e trasformazioni della societa' che il fascismo si era prefisso e che rientravano nelle aspirazioni delle nuove generazioni... Piu' importante, pero', appare la parte dell'articolo che, denotata una volonta' propositiva, si domandava retoricamente che cosa si dovesse chiedere 'dopo vent'anni di fascismo' e si rispondeva attingendo a reminescenze storiche, riaffermando la volonta' di realizzare un ordine nuovo... un profondo movimento sociale... L'insolita chiusura superava la tolleranza, anche genericamente esercitata, espressa finora nelle pagine di Primato e denunciava un inedito integralismo della rivista che con rigore portava a scrivere: 'Il pensare diversamente e' solo una forma di reazionismo e di oscurantismo politico, vengano essi dalla sinistra o dalla destra, e' una cieca idolatria sia del collettivismo che dell'individualismo...' (Lorenzo Tronfi, Il «Primato» di Giuseppe Bottai: cultura e politica (1940-1943), p. 142). Compaiono i contributi di: Carlo Morandi, L'idea dell'unita' europea; Adriano Seroni, Avventura e mito di Bontempelli; Dario Ortolani, Uno di questi giorni. Racconto; Due poesie di Carlo Betocchi (A se stesso malato e Alla sera); Giuseppe Marchiori, Arabesco di Santomaso; ecc...
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