Primi principi di una estetica futurista - Ardengo Soffici - copertina
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Primi principi di una estetica futurista
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In-16° grande (197x138mm), pp. 96, brossura editoriale gialla con titoli in nero al dorso e al piatto anteriore. Firma di possesso all' occhiello. Minimi segni del tempo alla brossura ma più che buon esemplare entro velina. Edizione originale di questo testo di estetica futurista dello scrittore e pittore toscano. Così Soffici riassume gli assunti centrali della trattazione: "L'arte, nella sua purezza, non può essere capita e gustata che dagli artisti... L'arte, avendo per unica funzione di sviluppare la sensibilità, concentrandosi su questo, otterrà l'effetto di allargar sempre più l'ambiente proprio alla sua influenza, col preparare, e in numero sempre maggiore, i suoi cultori a questo: di non aver più bisogno che di un segno per intendersi. Tutta la realtà può essere un giorno amata e condensata in un accenno; e poi senza più intermediario di rivelazione artistica. Destino dunque dell'Arte: affinare tanto la sensibilità generale da rendere inutili le proprie manifestazioni, cioè: abolizione di se stessa" (pp. 58-59). Cfr. Salaris, p. 67. Cammarota, Futurismo, 449.9. Falqui, p. 108. Gambetti e Vezzosi, 451. Spaducci, p. 278.

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Primi principi di una estetica futurista

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Ardengo Soffici

(Rignano sull’Arno, Firenze, 1879 - Forte dei Marmi, Lucca, 1964) pittore e scrittore italiano. Fu uno dei primi intellettuali italiani che si trasferirono a Parigi per operare a contatto con le correnti artistiche più innovative. Dopo aver vissuto nella capitale francese tra il 1899 e il 1907, tornò in Italia, e prese parte al movimento della rivista «Leonardo», mentre la sua pittura conservava l’eco dell’esperienza dei nabis e di P. Cézanne. Attaccò violentemente, sulla «Voce», il futurismo (1910); poi, diventò egli stesso un seguace di F.T. Marinetti e in «Lacerba», la rivista fondata con G. Papini, si batté, sia con gli scritti sia attraverso le sue opere pittoriche (Cocomero e liquori, 1914), per una riduzione del futurismo al cubismo. Dopo la grande guerra (cui partecipò come volontario)...

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