Si tratta di una raccolta di racconti brevi scritti da Raymond Carver, una versione estesa della sua prima raccolta "Di Cosa Parliamo Quando Parliamo D'amore", in cui l'editore aveva tagliato più del 50% del testo cambiando molti finali, e togliendo sostanza proprio alle parti in cui Carver cominciava a dar sostanza ai suoi personaggi. Fortunatamente questa mancanza di sintonia è stata ovviata con questa seconda raccolta. È stato bello avventurarsi tra racconti tanto diversi tra loro, che in qualche modo raccontano l'amore nelle sue forme più varie, dolorose, folli e in cui l'alcol sembra il mezzo più accessibile con cui evadere. Il bello dei racconti brevi è che sono fatti di pochi elementi, molte cose non sono specificate e sono affidate alla fantasia, laddove la penna dello scrittore si interrompe interviene la tua immaginazione. Un pò come un disegnatore che, prima di definire il suo disegno, inizia con uno "schizzo" che lascia intravedere, senza però svelare del tutto, dove la sua mano arriverà. È così ti ritrovi davanti ad omicidi senza moventi, crisi senza una causa, preoccupazioni senza un motivo, animi tesi senza ragione. Eppure, anche il non detto, riesce ad arrivarti in qualche modo.
Principianti
La mattina dell'8 luglio 1980 Raymond Carver scrisse una lettera angosciata e confusa all'amico ed editor Gordon Lish, che gli aveva appena mandato il manoscritto rivisto di una nuova raccolta di racconti, "Principianti". Di alcuni di questi Lish aveva tagliato il settanta per cento, riducendo nel complesso il libro della metà e cambiando molti titoli e finali. La raccolta ora si chiamava "Di cosa parliamo quando parliamo d'amore". Carver implorava Lish di sospendere la pubblicazione del volume e ripristinare i passi tagliati. Ma Lish andò avanti per la sua strada. Carver era certamente spaventato dalla prospettiva della pubblicazione, ma altrettanto dall'idea di perdere la stima e l'affetto dell'editor che l'aveva scoperto e aiutato fin dall'inizio della sua carriera. Così si convinse ad accettare l'editing, e la raccolta usci nella forma che Lish le aveva dato, nell'aprile 1981. A quasi trent'anni di distanza, oggi si legge la versione originale di quei racconti per scoprire uno scrittore molto diverso da quello conosciuto. Dove Lish era intervenuto a interrompere una scena prima che raggiungesse la massima intensità, Carver l'aveva lasciata esplodere lentamente. Dove Lish sfoltiva i dialoghi o zittiva del tutto i personaggi, Carver aveva aspettato che arrivassero all'ultima parola. Con una scelta di lettere Raymond Carver a Gordon Lish. Prefazione di Paolo Giordano.
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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LiaPe 23 gennaio 2024Racconti brevi,ma intensi
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enricograndesso 28 giugno 2023RACCONTI
Una serie di racconti su diverse realtà americane (yankee). Stupisce che controllino il mondo...
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enricograndesso 09 giugno 2023americani
Serie di racconti sulle diverse tipicità americane (yankees)... Stupisce che controllino il mondo
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