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"Prisoners", quinto lungometraggio del regista canadese Denis Villeneuve è probabilmente uno dei thriller più riusciti degli ultimi anni. Grandissime interpretazioni da parte di tutto il cast (sopratutto Hugh Jackman e Jake Gyllenhall), con una scrittura a dir poco eccezionale (molto giocata sulla psicologia dei personaggi). Benché il colpo di scena finale non è dei più inaspettati (sopratutto per chi ha visto molti thriller), rimane comunque un grandissimo finale e un ottimo film, dai ritmi lenti ma senza mai annoiare o far calare la tensione, che vuole anche riflettere sulla differenza tra vendetta privata e giustizia. Diretto e fotografato in maniera davvero perfetta dalla coppia Villeneuve-Deakins, risultando quindi anche un film davvero notevole sotto il punto di vista tecnico-visivo. Assolutamente consigliato.
Con Prisoners ( ed Enemy, film di poco precedente, sempre con Gyllenhall ) il regista D. Villenueve dimostra di saper dirigere egregiamente ogni genere di film, in queso caso Thriller, spaziando dal drammatico al, con i più recenti Arrival e Blade Runner 2049, fantascientifico. In particolare, con questo film il regista mette in scena un Thriller di lunga durata sapendo alternare ritmi sostenuti ad altri più lenti, senza però mai mollare la tensione. Si entra subito nel vivo con il rapimento di due bambine e con il fermo del sospetto rapitore che, però, ha tutto tranne che l'aria da criminale. Le vicende si dipanano attorno sl protagonista ( interpretato da Hugh Jackman ) convinto che il sospettato ( interpretato da un enorme Paul Fano ) sia il vero rapitore, e al detective ( interpretato dal sempre ottimo Jake Gyllenhall ) in cerca della verità. Ottima sceneggiatura, regia quasi perfetta e, soprattutto, grandissima fotografia curata da Deakins. Giudizio finale: ottimo film da guardare sotto le coperte e il ticchettio della pioggia battente. Coinvolgente e imprevedibile, ti fa tenere incollato allo schermo.
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