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Anno edizione: 2009
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Il comandante Adam Dalgliesh viene chiamato in causa per risolvere il caso de La paziente privata quando la vicenda è già ingranata e il lettore si trova a un terzo del romanzo. Tutta la prima parte si è incentrata sulle condizioni generali che hanno portato al misterioso omicidio della giornalista d’inchiesta Rhoda Gradwyn. “L’impicciona” si trovava in convalescenza presso la signorile clinica privata / casa di cura Cheverell Manor nella contea del Dorset in seguito a un intervento chirurgico. E’ qui che il chirurgo George Chandler-Powell le ha fatto sparire una cicatrice risalente alla sua infanzia e causata da un padre padrone manesco e ubriacone. La convocazione di Adam nella City lo interrompe nel momento in cui chiede la mano della “fredda” fidanzata Emma (conosciuta come indiziata d’omicidio nell’undicesimo caso della serie, Morte in seminario – 2001, seminario nel quale la bella dottoressa si trovava per condurre dei corsi sulla letteratura dell’anglicanesimo) al pretenzioso e altezzoso padre di lei, il professor Lavenham. Questi ha dato alla figlia un nome, Emma, che facilmente si presta in questa occasione per un romantico collegamento austeniano. Le modalità del ritrovamento del cadavere della “paziente privata” ricordano quelle della prima e della seconda vittima che hanno tenuto impegnato Dalgliesh: Sally Jupp, morta nella ricca Martingale nel già citato Copritele il volto, e Emil Bondam, uccisa in una clinica psichiatrica in Una mente per uccidere (1963). La paziente privata (prima edizione del 2008 con Faber and Faber, da noi pubblicato nel 2009 con Mondadori) è a tutti gli effetti l’ultima indagine di Adam Dalgliesh. Di certo ci avrebbe tenuto ancora per mano con altri casi se la sua autrice non fosse scomparsa nel 2014. All’anagrafe Phyllis Dorothy James (nata a Oxford nel 1920), ha lavorato nel British Civil Service e per il dipartimento di polizia e diritto penale del Ministero dell’InTerno, è stata commissario per la BBC e membro permanente della camera dei Lord dove militava fra i conservatori, ma soprattutto è stata la seconda penna britannica a essere insignita (nel 1987) del Cartier Diamond Dagger, una sorta di “premio alla carriera” assegnato annualmente dalla Crime Writers’ Association. Non è un caso se ancora oggi viene ricordata come “Lady Thriller“!...
Buona lettura...è il migliore augurio che vi posso fare..P.D.JAMES non si smentisce. Trama avvincente che via via si complica ( in puro stile P.D. ) fino ad una conclusione sorprendente.
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