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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2015
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Questo libro mi era stato regalato qualche anno fa e ho avuto l'occasione di leggerlo solo recentemente. Devo dire che ne sono rimasta abbastanza delusa, la storia è interessante ma ho trovato lo stile pretenzioso, quasi costruito a tavolino per creare aforismi banali ed emozionare in maniera artificiosa e poco sincera. Nel complesso non è un brutto romanzo, ma non sono riuscita ad entrare in empatia con nessun personaggio - molti li ho trovati al limite del fastidioso - e non sono riuscita ad apprezzarlo appieno.
Un libro splendido in cui mi sono imbattuta quasi per caso. Si tratta della storia di una famiglia spezzata, di cui conosciamo pian piano tutti i membri, ognuno con la sua personalità e il suo bagaglio di dolore e incertezze. Fola e Kweku, i due genitori sono essi stessi persone divise a metà, in fuga da quell'Africa insanguinata dalla guerra e trapiantati nell'America dei sogni realizzabili, nella terra delle mille opportunità nella quale però si sentiranno sempre ospiti, quasi degli intrusi. I loro figli nasceranno proprio in America, lontani dalla terra dei loro genitori, eppure si porteranno sempre dietro quella sensazione di disagio, quel sentirsi "diversi" pur essendo persone brillanti ed eccellendo nei loro campi di studio. Olu è un medico brillante e tutto d'un pezzo proprio come suo padre, i gemelli Kehinde e Taiwo sono due anime tormentate dalla vita complessa, fatta di scelte sbagliate e ferite ancora sanguinanti di un passato oscuro mai davvero affrontato, due anime legate indissolubilmente l'una all'altra, quasi fossero un'unica persona e poi c'è Sadie, la piccola di casa, anche lei studentessa in gamba innamorata della sua bella coinquilina, l'unica della famiglia a non aver mai messo piede in Africa e che per questo si sente perennemente esclusa da quelle "radici africane" che invece i suoi fratelli hanno toccato con mano. I temi affrontati dall'autrice sono veramente tantissimi, si va dalla guerra alla discriminazione sul lavoro, quella più sottile, più subdola perchè si nasconde dietro visi amici e false gentilezze e proprio questo darà il via al tracrollo dell'intera famiglia. La condizione che Kweku si trova ad affrontare è profondamente ingiusta, ci fa arrabbiare e sentire impotenti, è un qualcosa che lo sovrasta e che succhia via tutta la sua gioia di vivere, qualcosa alla quale non riesce a rassegnarsi, lui che era partito da un minuscolo villaggio ghanese lasciandosua madre e i suoi fratelli, portando con sè la sua amata Fola, partiti entrambi verso l'ignoto solo per inseguire il sogno di indossare un camice bianco e salvare la vita delle persone. Invece quell'America che sembrava averlo accolto a braccia aperte finisce con il rivelare la sua faccia più ipocrita e crudele e a questo punto Kweku crolla e con lui l'intera famiglia che aveva costruito grazie ad una vita di sacrifici e all'amore incondizionato per sua moglie. Questo libro è pieno di avvenimenti che il lettore deve scoprire da sè, avvenimenti che, verso la fine della storia, si faranno inquietanti, torbidi, disturbanti, tanto che ho fatto fatica a leggere quelle pagine estremamente forti e crudeli. Mi sono trovata davanti ad una scrittura originalissima, secondo me non immediata, che spesso, soprattutto all'inizio, mi faceva perdere il filo del discorso perchè la narrazione non segue una linea temporale ben definita, ma vive di flashback e continui cambiamenti di spazio e tempo, ci sono molte metafore e periodi anche complessi, ma una volta entrati nel meccanismo ci si perde completamente nelle pagine. Si tratta di una scrittura estremamente potente, che ha la sua grandezza nel saper tratteggiare benissimo i sentimenti dei personaggi, l'autrice entra nella loro testa, nel loro cuore e ci fa sentire sulla nostra pelle quello che provano i suoi protagonisti. Bellissime ed evocative le descrizioni della Nigeria e del Ghana, delle tradizioni, della vita in questi due Paesi tanto distanti da noi. Quelle "cose fragili" del titolo sono secondo me i protagonisti di questa storia forte, triste e incredibilmente toccante che si sono persi, allontanati e che un evento tragico porterà a ritrovarsi e a riscoprire il calore di una famiglia sgangherata, i ricordi che avevano voluto seppellire, la bellezza dello stare di nuovo insieme,ognuno con le sue debolezze, con le sue cicatrici e con la propria fragilità. Emerge forte l'amore materno, quello filiale, quello tra fratelli, le difficoltà di una vita fatta di sacrifici,di momenti perduti e rimpianti e a fare da sfondo due terre così distanti, così diverse: l'Africa e l'America.
L'Amore declinato in varie forme all'interno di una famiglia. Un Amore che allontana pur tenendo legati. Un Amore che ricongiunge, al prezzo di ferite indelebili il cui dolore viene lenito proprio dal ricongiungimento. Questo è un libro sulla famiglia, sui percorsi straordinari dei sentimenti all'interno di essa. Un libro che, per quanto siano dure le cose che accadono, riesce a risultare delicato per come è scritto. Un libro che ha dentro quel rumore dell'Africa che sembra il battito del cuore.
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