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3 brevi racconti al fulmicotone
Siamo in una fase di sviluppo del commissario Adamsberg non ancora maturo (lui o la scrittrice ..?) Avendo già letto La Trilogia Adamsberg, questo tris di racconti brevi, in giallo pallido, risulta un po’ deludente.
Sono tre racconti gialli con risvolti noir ambientati a Parigi in Francia ai tempi odierni. I canoni dei gialli contemporanei sono stati tutti rispettati. C'e' un comandante riflessivo e molto introverso, il collaboratore arso dalla voglia di azione e una serie di casi all'apparenza inutili o risolvibili nelle metodologie della deduzione della prima ora che , invece, portano il comandante ad una serie di riflessioni sulla volonta' e l'azione dell'essere umano. Inizialmente, pensavo mi ricordasse Paul Auster ma, in effetti non e' lui a cui sembra rifarsi la Vargas. Alla fine, dopo attenta riflessione, potrei dire che potrei scambiare questo comandante riflessivo e amante della pioggia e delle passeggiate solo con un altro commissario famoso in Francia ovvero il classico di Simenon "Il commissario Maigret"; questo per due motivi ovvero perche' lo stile francese nei gialli con risvolti noir non mi sembra sia molto cambiato negli ultimi anni e la scrittura di Simenon pare essere stata anticipatrice dei tempi in questo modo lento e riflessivo di risolvere i casi. Il secondo e' appunto queste riflessioni interiori, che non sempre vengono spiegate allo scrittore che viene abilmente distratto dall'animosita' dei collaboratori e manca, a volte, degli indizi per poter provare a risolvere il caso lui stesso, sempre che, non decida di darsi un finale ipotizzando lui stesso indizi e motivazioni dell'omicidio. Probabilmente questa raccolta e' affascinante per questo e perche' offre una serie di spunti di riflessione sui modi di agire in situazioni di stress dei personaggi che sono sempre estremamente verosimili.E altrettanto probabilmente questo non sara' il mio ultimo incontro con la Vargas;)
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