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Anno edizione: 2021
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«L'umanità rischia di scomparire. È la sfida più grande nella storia della nostra specie. Bisogna cambiare i modi di pensare che hanno provocato il danno. La letteratura, sorgente antica e sempre viva d'invenzione, può stimolare questa metamorfosi.»
«Un libro colmo di importanti intuizioni sui dilemmi dell'arte e della letteratura in un'era di crisi planetaria» – Amitav Ghosh
«Carla Benedetti racconta gli acrobati del tempo, letterati e poeti capaci di visione, capaci di tessere narrazioni positive e di farci immaginare come recuperare l'ecosistema» - Left
Per stimolare un radicale cambiamento di rotta di fronte ai rischi dell'Antropocene basterebbe mettersi nei panni di chi vivrà dopo di noi. Farsi cioè «acrobati del tempo» – afferma Carla Benedetti, citando Günther Anders. Ma non è cosí semplice. C'è resistenza a guardare lontano nel futuro. L'empatia scatta per i viventi di oggi, non per quelli che devono ancora nascere. Occorre una metamorfosi. E cosa c'è di piú potente della parola per mutare il nostro modo di ragionare e di sentire? Le opere del presente e del passato, da Omero a Amitav Ghosh, formano un campo di forze capace di liberare energie che portano in un'altra direzione. Dove l'economia, il diritto e la politica continuano a fallire, forse la letteratura e la filosofia potranno salvarci dall'estinzione.
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Libro 1 di 5 che ho dovuto leggere, e preparare, per l’esame di "didattica della letteratura italiana" ; una specifica, la mia, per sottolineare come non abbia semplicemente letto questo libro, ma mi sia sforzata anche di capirlo, nonostante la tentazione di lanciarlo fuori dalla finestra, in un atto supremo di defenestrazione, fosse onnipresente. La Benedetti non ha saputo catturarmi nella sua scrittura, e nonostante il primo capitolo, anche abbastanza interessante, non sono riuscita a far altro che sbadigliare, e stizzirmi a destra ed a manca. Alla letteratura si recrimina sempre d’essere troppo fumosa, inafferrabile, e poco chiara, e qui, nonostante l’intento sia quello opposto, è proprio ciò che vediamo attuarsi. Bello il messaggio, bello l’argomento, ma se si andasse un po’ oltre alle solite speculazione filosofiche, forse sarebbe esso stesso un passo avanti. Ma il messaggio di tale opera, che poteva essere riassunto anche più di quelle 136 pagine che son stata costretta a leggere, era assai semplicistico. "La letteratura ci salverà dall’estinzione" è un titolo estremamente pomposo per un libro che, per più passaggi, mi ha fatto sperare che la sesta estinzione di massa arrivasse il prima possibile, così che potesse concludersi questo mio tormento. Lo potete leggere, a vostro rischio e pericolo.
Carla Benedetti affronta qui temi di rilevante interesse politico e sociale, lanciando un grido d’allarme sulla situazione di drammatico degrado dell’habitat planetario. Mutamenti climatici, deforestazione, diminuzione della biodiversità, consumazione indiscriminata di risorse non rigenerabili, migrazioni di intere popolazioni, susseguirsi di pandemie sempre meno controllabili, sono problematiche arcinote da decenni, che ci allarmano e ci pongono domande anche sui nostri comportamenti individuali. Tuttavia, a quest’ansia generalizzata che invade l’opinione pubblica internazionale, non sembra corrispondere una altrettanto acuta presa di coscienza da parte dei poteri economici, politici e giuridici sovranazionali riguardo alle strategie da porre in campo per evitare la catastrofe in cui rischia di soccombere l’intera specie umana. Si impone allora non solo un cambiamento radicale negli stili di vita collettivi, ma soprattutto nella sensibilità, nel modo di pensare, nelle forme culturali in cui ci siamo colpevolmente e irresponsabilmente adagiati. Una vera e propria metamorfosi del nostro stare al mondo. Nei sette capitoli che compongono il volume, l’autrice auspica che possano essere la letteratura e la filosofia a offrire agli abitanti del pianeta-terra le modalità adeguate a trasformare schemi di pensiero obsoleti: espandendo le nostre facoltà cognitive, liberando energie vitalizzanti, risvegliando risorse dimenticate, stimolando la fantasia, approfondendo una nuova sensibilità, ma soprattutto incoraggiando una solidarietà altruistica con tutti gli esseri viventi. Leggere, studiare, comprendere i capolavori letterari del presente e del passato, lasciarsi permeare dalla forza suscitatrice della parola poetica e narrativa, può aiutare a sviluppare l’empatia che favorisce i legami sociali in una società democratica e multietnica.
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