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Nel 1923, quando ancora lavorava a Nella giungla delle città , Brecht pose mano al rifacimento dell’ Edoardo Secondo di Marlowe per il teatro Kammerspiele di Monaco. Il dramma andò in scena nel marzo 1924 col titolo Vita di Edoardo II d’Inghilterra . Si trattava di una elaborazione radicale, nella quale – come attesta una dichiarazione preliminare all’opera – il drammaturgo si giovò della collaborazione di Lion Feuchtwanger (piú che altro, però, a livello di semplice consulenza). In quella rappresentazione per la prima volta Brecht fece precedere le singole scene da cartelli che ne annunciavano il contenuto. La Vita di Edoardo II è la truce storia, ancora incupita e sfrondata di ogni aulicità in confronto all’originale, della guerra-faida che oppone il re Edoardo, affiancato dal suo favorito e mignone Gaveston, ai Pari d’Inghilterra, i quali uccidono Gaveston e vengono a loro volta fatti massacrare dal re; dopodiché Mortimer, unico lord scampato all’eccidio, alleato e amante della regina abbandonata, imprigiona Edoardo, lo fa assassinare dopo una lunga, crudele prigionia e finalmente viene egli stesso ucciso per ordine dell’erede al trono. Nello scritto Rileggendo i miei primi drammi (1954) Brecht, ormai non lontano dalla morte, esprime un giudizio abbastanza distaccato su questo lavoro, affermando di non dargli piú molta importanza. Aggiunge però: «La tecnica narrativa dei drammaturghi elisabettiani e i primordi d’un nuovo linguaggio teatrale potranno forse interessare il lettore».
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