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tutto quello che puoi aspettare da un buon libro: stile, linguaggio, trama, intrecci. Consigliato senza dubbi.
Non leggo quasi mai libri gialli..ma desideravo completare la lettura di tutti i testi partoriti dalla felice penna di Claudia Pineiro... Betibù è consigliatissimo. I personaggi sono pieni, vitali quasi sembrano reali. Si sente la loro mancanza appena si termina la lettura dell'ultima pagina. Non perdetelo!
La voce dotta “hybris” rimanda alla cultura dell’antica Grecia indicando la tracotanza dell’uomo che, credendosi potente e invincibile, giunge a sfidare gli dei infrangendo le loro leggi. Questa sorta di “vendetta” al di là di ogni legge, anche divina, rappresenta il fulcro, la chiave di volta di questo nuovo romanzo di Claudia Pineiro. Non mi aveva entusiasmato il precedente “Tua” (forse per le elevate aspettative legate alle critiche entusiastiche). Mi sono ricreduto con questo “Betibù” che ho trovato geniale e che mi ha coinvolto sempre più con il procedere della lettura in un crescendo inatteso. Ritengo limitativo parlare di “giallo agile e appassionante” (come si legge nella quarta di copertina). Penso si tratti di un romanzo molto interessante, innovativo (divertente e sarcastico) nella scrittura e nella trama. Ottimamente strutturati i caratteri dei tre personaggi principali: - Nurit Iscar (l’affascinante scrittrice denominata “Betibù” per la somiglianza al personaggio dei cartoon Betty Boop), - Jaime Brena (il maturo giornalista che continua a credere nella professione del giornalismo, nonostante un contesto professionalmente ostile), - L’anonimo “giovane giornalista di nera” (il ragazzo del “ink or link?” che funge da collante tra passato e futuro, che aiuta i due compagni di avventura e che sa sfidare il futuro inventandosi un nuovo modo di sviluppare il proprio talento professionale). Interessanti tutti gli altri personaggi, con molte note ironiche. Decisamente importante la critica al mondo appartato dei ricchi e potenti . La trama è infatti solo apparentemente collegata ad una inquietante serie di morti sospette tra compagni di scuola, legate ad un passato oscuro e alla conseguente vendetta (hybris). Ma il vero colpevole è al di sopra dei sospetti ed è intrinsecamente legato al sistema. Di fatto esiste un secondo livello di narrazione (tipicamente sudamericana) legato al fato, al progressivo consolidamento di nuovi legami di solidarietà, amicizia e amore (tra i tre protagonisti) e di parallelo distacco dal resto del mondo che li circonda. Ed emerge una vera e propria controcultura nei confronti del contesto della professione, del potere, degli intoccabili di sempre. Un romanzo “nuovo”, un modo di riproporre il genere del giallo nella dimensione del romanzo . Una scrittrice da seguire con attenzione.
Recensioni
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