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Anno edizione: 2012
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Questo è un romanzo ben scritto che copre gli anni successivi al 1912 fino alla post-rivoluzione e all'istituzione della Repubblica popolare cinese. E' una storia molto bella, ma tanto triste che comunica l'idea che la Cina e la cultura cinese non sono poi così diverse dalla cultura europea o da quella americana. La vita è sofferenza e sembra che il destino si sia accanito sulla famiglia del protagonista. Fugui, il protagonista, non si arrende mai e sembra persino trovare il positivo nelle piccole cose. Dopo aver sperperato la fortuna della sua famiglia nelle bische e nei bordelli, Fugui si stabilisce per fare l'onesto lavoro di contadino. Riconquista la moglie, ama la famiglia, ma il destino gli ha riservato un brutto scherzo. Lasciato con un bue come compagno dei suoi ultimi anni, Fugui si pone come un modello di cruda autenticità, sostenuto dal suo apprezzamento per la vita in questa narrazione di potere umile. Una lettura bellissima, una "filosofia cinese del vivere".
Questo è un libro meraviglioso, uno dei miei preferiti e uno dei più rappresentativi della letteratura cinese contemporanea. Nella sua brevità percorre i momenti salienti di alcune pagine molto dolorose della storia della Repubblica popolare cinese e descrive alla perfezione il dolore di intere generazioni. Pur essendo un libro che parla, appunto, di dolore, non manca la speranza e la gioia di vivere, in una lettura della realtà che ci ricorda il daoismo. Un libro indimenticabile, che dovrebbe essere presente in ogni libreria, da leggere e rileggere.
Nonostante la brevità del testo e la scrittura non eccessivamente scorrevole, si è rivelata una lettura davvero intensa. Ambientato nella Cina degli anni 80, durante la rivoluzione popolare e le riforme di apertura di Deng Xiaoping, e caratterizzato da un'atmosfera malinconica e straziante, è stato un vero e proprio miscuglio di emozioni e sensazioni dovute al continuo susseguirsi delle tristi vicende di un uomo che perde tutte le sue ricchezze nel gioco d'azzardo facendo sprofondare nella povertà tutta la sua famiglia, colpita poi da una serie di disgrazie che nel corso del libro sembra interminabile. Si tratta di una commovente opera che, offrendo uno spaccato perfetto della misera vita dei contadini nei villaggi cinesi dell'epoca, costretti a lavorare tutto il giorno nei campi malgrado la stanchezza e le malattie e a vendere i pochi averi per ottenere in cambio un po' di riso da dividere col resto della famiglia, tocca diversi argomenti, quali la povertà, la felicità che possono arrecare l'amore e l'affetto della famiglia nonostante si conduca una vita di stenti, l'arruolamento forzato, la dittatura, la gravidanza. Il titolo è pienamente azzeccato, poiché rispecchia la tenacia e la forza d'animo dei personaggi che, nonostante le disgrazie che li colpiscono, non si arrendono alla morte e lottano con tutte le forze per Vivere! perché in fondo, anche se a volte può essere crudele, la vita è il bene più prezioso che abbiamo e, dunque, dobbiamo custodirlo ad ogni costo.
Recensioni
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