L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2012
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Da decenni mi occupo, nella mia attività professionale, di sviluppo della creatività e del pensiero laterale. Ho avuto quindi modo di apprezzare il contributo alla letteratura manageriale di Fernando Trìas De Bes che, insieme al padre fondatore della disciplina del Marketing – Philip Kotler -, ha pubblicato due testi fondamentali: Lateral Marketing (John Wiley & Sons – 2003) e Winning at Innovation – The A-to-F Model (Palgrave MacMillan – 2011), che sono stati poi tradotti e pubblicati in Italia. Tutto nasce dalla necessità percepita da Philip Kotler – 1931 - (la prima edizione del suo testo base – Marketing Management – è del 1956 ed in Italia Walter Giorgio Scott ha tradotto e diffuso la sua opera) di aggiornare questa disciplina offuscata dagli sviluppi dell’economia e, soprattutto, della finanza (quanti delitti compiuti in suo nome, che stiamo TUTTI pagando a caro prezzo!!!!) rifacendosi ad un altro faro del management: Edward De Bono – 1933 – che introdusse negli anni ’80 la teoria del “pensiero laterale” (termine che è entrato a pieno diritto nell’Oxford Dictionary). Tutti i libri di De Bono sono stati tradotti in Italiano ed i due più significativi sono “Sei cappelli per pensare” (1985) e “Creatività e pensiero laterale” (1998). In Lateral Marketing, infatti, De Bes e Kotler affermano (lascio la frase in Inglese per correttezza di citazione e per semplicità di interpretazione): “Lateral thinking was defined by Edward de Bono as “a set of processes destined to the use of information in such a way that generates creative ideas through a perspicacious restructuring of concepts in the mind – LATERAL DISPLACEMENT”. Questa lunga premessa mi pare necessaria per comprendere il mio stupore quando ho visto in libreria il romanzo “Inchiostro” di Fernando Trìas De Bes. Mi sono chiesto: ma è QUEL De Bes? Ho consultato qualche sito web ed, ottenuta conferma, non ho esitato ad acquistarlo. Francamente non mi aspettavo una tale rivelazione! Ma questo è il potere straordinario del pensiero laterale e della creatività applicata! In 150 pagine l’autore ci dona una prova di straordinaria capacità narrativa ed un romanzo ad incastro di rara potenza creativa. Tutto si svolge a Magonza nell’intervallo di 10 anni. E la scelta di Magonza è la prima perla: a Mainz, infatti, nel 1450 J. Gutenberg apre la prima stamperia a caratteri mobili. Mi piace parafrasare Pirandello parlando di “sei personaggi in cerca di una spiegazione, di un motivo, di una identità, di un senso. Sei personaggi come i sei cappelli di De Bono…le coincidenze non sono affatto casuali, a mio avviso! Il primo personaggio “Lei” cerca il motivo per cui è attratta da uno sconosciuto con cui vive una relazione clandestina senza apparente logica, protraendola nel tempo. Il secondo personaggio, il marito, è “Il libraio” che non riesce a trovare una spiegazione alla follia della moglie e la cerca, inutilmente, nei libri della sua libreria a prestito, che porta, nell’insegna, il nome “Inchiostro”. Il terzo personaggio “L’autore” è un matematico che cerca il MOTIVO e si accorda con il libraio per sperimentare un metodo innovativo estrapolando frasi chiave dai libri. Il quarto personaggio “Lo stampatore” inventa, in un appassionante iter di prove ed errori, l’inchiostro effimero, elemento fondamentale per poter sviluppare il progetto dell’autore (e non mi spingo oltre per lasciare intatta la sorpresa). Il quinto personaggio “Il correttore di bozze” è il mio preferito: un sognatore che costruisce trappole per nuvole. Già scrittore si rifugia in un ruolo marginale perché ha perso il senso della sua passione. Il sesto personaggio “L’editore” è colui che porta a compimento il progetto in un modo materiale ed immateriale insieme, concludendo poi, nell’ultimo capitolo, il circolo virtuoso. Senza svelare quindi la trama (che è un puro pretesto) posso solo aggiungere che ogni singola pagina offre spunti di riflessione, che libera la mente, che scatena sinapsi. Il titolo e la ragione d’essere del romanzo: Inchiostro, è una metafora straordinaria del lasciare traccia, di essere mezzo e sostanza contestualmente. E tutto trova senso quando l’inchiostro non serve più!!! Sono davvero felice di aver scoperto in Fernando Trìas De Bes un grande romanziere, oltre che un economista di fama. Da leggere!!!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore