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Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2019
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Ottimo libro. Piacevole da leggere, scorrevole, ottima trama poliziesca, opportuni gli approfondimenti della vita personale della protagonista x scoprirne il carattere. Direi proprio che il primo libro letto della Marklund, mi ha soddisfatto. Per trovare il difettuccio, direi forse un po' troppo ose' in alcuni passaggi erotici. Non sono bigotto o tradizionalista, ma l'ho trovato solo un po' forzato e fuori dal contesto generale del libro. Ora passo al secondo libro dell'autrice
Mi è piaciuto. Molto. Mi ha lasciata soddisfatta e appagata, come non sempre capita a tutto tondo con un giallo. Sarà perchè il personaggio di Annika è quanto più "normale" ci sia, non è bellissima, non è una superdonna, non è costruita come una macchietta tipo Kay Scarpetta della Cornwell. Ha dubbi infiniti, non è mai sicura di aver intrapreso la strada giusta, ama il suo lavoro di indagine giornalistica, lo vive come una missione, e questo l'ha portata a sentirsi ed essere emarginata dai colleghi, dal capo, perchè non segue logiche commerciali o di fedeltà alla famiglia proprietaria del giornale. Soffre inoltre di attacchi di panico, deve fare i conti con le sue fragilità. Insomma, una donna qualunque, ma non comune. E poi le descrizioni stupende di paesaggi ghiacciati, di condizioni di vita estreme, del freddo intenso, e in contrapposizione i ritmi di una Stoccolma scintillante, caotica, modernissima. La scrittrice è una "perfezionista", cura tutti i particolari, li verifica puntualmente, dai sintomi di una grave malattia alle fermate degli autobus, e il ritmo dell'inchiesta è a tratti veloce a tratti lento, impantanato, fatto di prove ed errori, di tentativi e di intuizioni, così come sicuramente è il lavoro investigativo, fatto da persone, che hanno problemi personali, esistenziali o sentimentali, e che devono fare i conti anche con le incombenze quotidiane come andare a prendere i bambini a scuola e preparare la cena.
Recensioni
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