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Anno edizione: 2017
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«Se San Pietroburgo non fosse esistita, avrei inventato io questa città che sonnecchia sul fiume, come uno stato d'animo che mi corrisponde per sempre.»
«A ogni passo in questa città mi viene in mente un libro o mi risuona in testa una musica. È una scoperta continua.» È il 1975 quando Jan Brokken rimane folgorato da San Pietroburgo, l'allora Leningrado, patria splendente e malinconica di poeti e dissidenti, folli e geni, disperati e amanti, culla della ribellione agli zar e poi al regime sovietico in nome della libertà dell'arte e dello spirito. In occasione del centenario della Rivoluzione d'Ottobre, Brokken ci accompagna nelle sue passeggiate fra presente e passato attraverso strade, teatri, case e musei sulle tracce dei personaggi che hanno reso Pietroburgo una capitale mitica della cultura europea. Un viaggio che parte dalla raffinatissima Anna Achmatova, che sembra quasi personificare l'elegante fierezza di questa città, per proseguire con l'avventura umana e poetica di Dostoevskij, Gogol', Solženicyn; i radicali Stravinskij e Malevič e i tormentati Čajkovskij e Šostakovič; gli espatriati Brodskij, Rachmaninov e Nabokov e l'inquieto Esenin, il «Rimbaud russo» che conquistò Isadora Duncan; il principe dandy Jusupov, che assassinò Rasputin e fuggì a Parigi con un Rembrandt sottobraccio, e la pianista Marija Judina, che seppur ebrea e dissidente ottenne con la sua musica l'eterno favore di Stalin. In una sinfonia di ricordi, citazioni e frammenti di vita, Brokken compone un ritratto impressionista della città della nostalgia e del confronto tra l'arte e il potere, dove Mandel'štam ebbe a dire: «Solo da noi hanno rispetto per la poesia, visto che uccidono in suo nome.»
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Avevo già letto altro di Brokken, quindi ero abituata al suo stile un po’ dispersivo, ma stavolta mi aspettavo di più. Sono appassionata di letteratura e cultura russa e penso (mio modesto parere) che avrebbe potuto parlare diversamente dei personaggi che ha scelto. Restano tutti un po’ superficiali e lontani. Le pagine scorrono velocemente, ma alla fine mi è rimasto poco. Le biografie in Anime baltiche erano migliori. Comunque è sicuramente un bel libro, fa venire voglia di passeggiare per San Pietroburgo!
Un libro che più bello non avrei saputo immaginarlo; per me, quasi a digiuno di cultura, letteratura e arte russa, è stato un viaggio inaspettato che anche se si è svolto tra pagine di carta e fotografie in bianco e nero, mi ha condotto tra la neve del territorio della Russia, sulla famosa Prospettiva Nevskij, nelle strade e tra le pareti di casa che hanno visto passare personalità del calibro di Dostoevskij, Anna Achmatova, Sergej Esenin, Aleksandr Puskin, conoscere i secoli di storia di una terra da sempre vittima di domini dittatoriali, che hanno messo a dura prova sempre questi stessi esponenti del mondo della cultura. Jan Brokken, con la penna dell'innamorato, descrive questa città giovane ma comunque eterna e piena di storia, cristallizzata come in una boule de neige, facendoti desiderare, un giorno, di ripercorrere i suoi stessi passi, camminando per quelle strade in prima persona, respirando la stessa aria che tanti grandi spiriti hanno respirato decenni fa.
Jan Brokken accompagna il lettore per le vie e nei dintorni di San Pietroburgo, dove abitarono grandi scrittori, poeti, compositori, intellettuali e dissidenti russi e racconta episodi o aneddoti della loro vita, che rimandano alla grandezza e alle tragedie della Russia dell’ 800 e del ‘900. Un libro interessante e piacevole da leggere che, una volta terminato, lascia una gran voglia di aprirne altri ambientati in quella città piena di fascino: “ I racconti di Pietroburgo “ di Gogol’ o “ Delitto e castigo “ di Dostoevskij. Piacerà sicuramente a chi ama la letteratura russa.
Recensioni
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