Storia ben scritta a tema desaparecidos e dittatura argentina. Rispetto ad altri romanzi sul tema, l’ho trovato desolante, triste. La protagonista è una donna senza via d’uscita, alienata, non c’è alcun riscatto o possibilità di felicità per lei, nonostante ci provi (a modo suo). Consigliato per chi ama le storie senza lieto fine (ma con pugnalata finale).
Purgatorio
Tomás Eloy Martínez costruisce con maestria un romanzo commovente, tenendo sempre il lettore in bilico tra verità e illusione.
«In questo romanzo Martínez riesce, con l’abilità di un regista, a creare una nuova realtà, a immaginare ciò che ancora non esiste, a fermare il tempo.» - Carlos Fuentes
Nell'inverno del 1976 Simon Cardoso viene arrestato dalla giunta militare argentina, e ben presto se ne perdono le tracce: diventa un desaparecido. Trent'anni dopo, negli Stati Uniti, sua moglie Emilia sente la voce di Simon in un ristorante, ne rimane sconvolta e inizia un'incessante ricerca del marito che credeva morto. A partire da questo episodio, "Purgatorio" intreccia una storia d'amore (perduto e ritrovato) con una ghost story, sullo sfondo della sinistra irrealtà creata dal regime dittatoriale.
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Anno edizione:2015
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Chiara Luisi 05 gennaio 2021
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