Quando il diavolo ti accarezza

Luca Tarenzi mi ha letteralmente affascinato con la sua storia urban fantasy. Uno scrittore italiano che merita veramente la classifica. In questo libro incontriamo Arioch, un demone spietato, signore della vendetta, che è stato evocato con l'unico compito di uccidere, ma dall'altra parte c'è Lena, un'umana inconsapevole di chi ha realmente incontrato (almeno per i primi secondi). In questo romanzo si alternano momenti di pura teologia (cerchie angeliche, nomi demoniaci) e momenti di pura follia (il latte? ma scherziamo? Leggete per capire come mai dico ciò). Non mi resta che consigliarvi di leggere questa romanzo meraviglioso.

Tarenzi l'ho conosciuto a scuola, amico della mia prof. era venuto a parlare in classe del suo lavoro di scrittore. Ne rimasi incantata, ed acquistai preventivamente il libro per farmelo autografare. Quando lo lessi, che meraviglia! Me ne sono innamorata, la storia urban fantasy è ideale per dei ragazzi che vanno alle superiori, e devo essere sincera, mi ha lasciato in suspense finchè non lo ebbi completato. L'ho riletto una seconda volta (non leggo MAI i libri due volte), più che soddisfatta di questo acquisto.

C'è stato un momento nel corso della lettura in cui ero convinto che gli avrei dato quattro stelline, ora invece non sono neanche così sicuro che se ne meriti tre. Lena all'inizio mi piaceva molto — una studentessa universitaria che vive da sola, lavora, si prende cura di un'amica e della madre e che quando non si deve preoccupare dell'ex ragazzo drogato o di angeli e demoni si dà ai telefilm —, ma poi ha perso punti: non solo l'essere nerd viene spesso usato per spiegare cose del mondo degli angeli (in dialoghi non forzati, è vero, ma la formula è più o meno questa: Arioch: «Cosa sai di X?», Lena: «Su internet ho letto questo e in un telefilm ho visto questo», Arioch: «È tutto giusto, però c'è anche quello e quello»), ma l'amore tra lei e Arioch è come se nascesse più per dovere di trama che per uno sviluppo naturale degli eventi (lei stessa si riconosce come un cliché — il fatto però è che non serve riconoscersi come un cliché per essere migliore di tutte le altre tizie innamorate dell'ennesimo tale di una bellezza straordinaria). Ripensandoci, credo mi sia piaciuta più la prima parte anche per un altro motivo: ho trovato più interessanti i problemi da umani di Lena e Khaled che l'affollamento di angeli alla fine; e in linea generale più due demoni come Arioch e Azazel che quegli scemi estremisti degli angeli. Per carità, si fa leggere ed è tutto sommato carino, ma mi è sembrato altalenante. L'inizio mi ha incuriosito quanto basta, la parte centrale l'ho divorata, dalla metà in poi ho fatto fatica. Ci sono belle trovate come il Mercato Vecchio e l'officina di Settala, nonché i personaggi di Azazel e Settala stesso, ma poi? È un urban fantasy a tinte paranormal romance che proseguendo diventa sempre più prevedibile, quindi niente di così originale. Se non altro mi ha messo voglia di saperne di più di angeli, anche solo per vedere quanto di quello che Tarenzi racconta è rimaneggiato e quanto è inventato di sana pianta.