Tre storie diverse tra loro ma accomunate dallo stesso triste finale: i protagonisti, infatti, si rendono conto, quando ormai è tardi, che, forse, sarebbe stato meglio agire diversamente
Quando ormai era tardi
Con una maestria che ricorda i grandi della forma breve – da Anton Cechov a Alice Munro – Claire Keegan intesse tre storie nelle quali la violenza è sempre appena fuori dall’inquadratura, eppure finisce per soffocare ogni cosa, tranne la purezza della scrittura.
«Era quello il problema, quando le donne si disamoravano; il velo di romanticismo che avevano davanti agli occhi cadeva, e quando guardavano oltre erano in grado di leggerti dentro». Dall’autrice di “Piccole cose da nulla” e “Un’estate”, una fotografia inquieta e perturbante delle relazioni tra uomini e donne. Un giorno, tornando dal lavoro, Cathal trova la casa vuota. Eppure era tutto pronto per il matrimonio, che cosa è andato storto? Soprattutto, di chi è la colpa? Una scrittrice prende possesso della residenza dove trascorrerà un breve ritiro, la stessa in cui Heinrich Böll ha lavorato ai suoi diari. Sembra lo scenario perfetto, almeno fino a quando la presunzione di un uomo non getterà un’ombra su quei giorni. Una «donna felicemente sposata» cerca un’avventura, vuole provare il sesso con un altro. Ritroverà il brivido dell’eccitazione, ma a quale prezzo?
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Autore:
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Collana:
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Mony 20 marzo 2025
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Loris 28 febbraio 2025
Storie di donne e uomini, o meglio storie di misoginia. I primi due racconti sono splendidi per la tensione che riescono a creare partendo da una situazione di apparente normalità. Pur variando il sesso del personaggio assunto come protagonista, quel che si delinea è sempre un quadro di frustrazione e rabbia repressa verso l’altro, incrostato da tradizioni e consuetudini familiari o acceso dalla rivalità professionale. In un quadro descritto con accuratezza e precisione stilistica, compaiono un’episodio o una frase che paiono banali, ma fanno da detonatore. Gli uomini si avvitano nel loro solipsismo distruttivo, le donne trovano salvezza nella fuga o in una trasposizione letteraria. Il terzo racconto (ripreso dai primi lavori) affronta gli stessi temi, ma oltre a mostrare una minor maturità stilistica risulta meno efficace nella scelta di esplicitare la violenza latente con un finale ad effetto. Nel complesso, la raccolta conferma il talento della Keegan e ne evidenzia l’evoluzione nel tempo.
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MaRiofreddo 03 gennaio 2025TRACCE DI SOLITUDINE
Seguendo le ottime recensioni mi sono avvicinato a questa autrice che non conoscevo. Molto interessante lo stile narrativo, essenziale, post minimalista, ma al tempo stesso emotivamente evocativo. In questo caso si tratta di tre racconti piuttosto brevi incentrati sulla solitudine, indipendentemente dal genere: nel primo caso maschile, negli altri due femminile. Solitudine declinata nella rivisitazione del passato, nella ricerca di collegamenti letterari, nella disperazione di un rapporto sessuale che cancelli la routine. L'ultimo inedito di G.G. Marquez è ben altra cosa!
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