I quattro libri delle storie (888-998)
Richer, monaco a Saint-Remi di Reims e allievo di Gerbert d'Aurillac, negli ultimi anni del X secolo intraprese, con l'intento di farne dono al suo maestro, la stesura di un testo di argomento storiografico ma fortemente condizionato da chiare ambizioni letterarie. Se la fonte principale fino all'anno 966 furono gli Annales di Flodoard, per il trentennio successivo Richer dovette basarsi quasi soltanto sulle memorie e sulle esperienze personali, oltre che su una buona dose di immaginazione e sul desiderio di compiacere il suo mentore. Tuttavia, mentre quasi ogni altra fonte coeva è perduta, il manoscritto originale delle Historiae è miracolosamente sopravissuto a secoli di oblio e si è tramutato per noi in un documento straordinario e unico, per quanto non sempre e non del tutto attendibile, di una stagione cruciale che vide il definitivo trionfo dei Capetingi sui Carolingi, l'ascesa e il declino dell'impero ottoniano, mentre prendevano forma idee e istituzioni politiche e culturali destinate poi a caratterizzare molti aspetti della successiva storia europea. Conclude il volume l'excursus di Antonio Cacciari "Lo scrittoio di Richer".
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Anno edizione:2008
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