Questione di razza
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Un romanzo ironico e tragico sui deliri della storia che si chiude con una preziosa nota scientifica che illustra magistralmente come «prima di arrivare a concludere che la razza nell’uomo è una convenzione sociale e non un dato biologico ci siano voluti secoli: secoli nei quali, insieme a risultati scientifici di valore, sono state prodotte innumerevoli scemenze».
«Spiacente per lo scontato gioco di parole, ma questo professore universitario di genetica è uno scrittore di razza. Sul serio.» - Flavio Baroncelli, il Diario
«Serio e ironico, tragico e divertente, Questione di razza è il racconto di come una cerchia di scienziati dotati di tutta l'autorevolezza di questo titolo, accettino negli anni ‘30 di contribuire con la loro ricerca alla costruzione di quel clima culturale che condurrà alle leggi razziali del 1938.» - Elsa Manes
Ferrara, 1938. Il prefetto Rosario Mormino, spedito dalla Sicilia a rappresentare lo Stato fascista nella Bassa padana, tra scartafacci e incombenze quotidiani, ha avuto un’illuminazione. Ha notato una spiccata somiglianza tra il suo segretario e le figure ritratte negli affreschi rinascimentali di Palazzo Schifanoia: spalle strette, gambe arcuate, cranio bitorzoluto. Non sembra esserci dubbio: siamo di fronte all’archetipo di una “piccola razza”, la “Razza Padana Orientale”. Nell’Italia che si è appena scoperta ariana e sta per varare le leggi antiebraiche una tale rivelazione non potrà che assicurare al suo autore fama e gloria imperituri. Ma da umanista qual è, privo delle competenze del caso, per dimostrare la sua tesi ha bisogno dell’aiuto di qualcuno più ferrato di lui sull’argomento. E lo trova in una professoressa di scienze del liceo che ha notato nei suoi tragitti cittadini: un’ex insegnate, ebrea. Ex perché, a causa della sua appartenenza alla presunta razza ebraica, in Italia non può più insegnare. Guido Barbujani racconta come nel grigio e stolido conformismo del regime italiano si siano potuti affermare il mito della razza e le conseguenti persecuzioni. E lo fa attraverso una storia drammatica e paradossale, un racconto originale e affascinante, denso di ricostruzioni perfette del clima dell’epoca, con ambienti e dialoghi costruiti con umorismo dissacrante e grande attenzione ai dettagli. Un romanzo ironico e tragico sui deliri della storia che si chiude con una preziosa nota scientifica che illustra magistralmente come «prima di arrivare a concludere che la razza nell’uomo è una convenzione sociale e non un dato biologico ci siano voluti secoli: secoli nei quali, insieme a risultati scientifici di valore, sono state prodotte innumerevoli scemenze».
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Anno edizione:2023
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In commercio dal:8 settembre 2023
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