Con Raccontami tutto, la Strout compie una scelta narrativa che attendevamo da tempo: riunisce in un unico palcoscenico le sue due figure più celebri, Lucy Barton e Olive Kitteridge. Lucy, ormai stabilitasi al mare dopo la pandemia insieme all’ex marito William, trova sostegno nelle passeggiate quotidiane con il vecchio amico Bob Burgess. È lui a condurla verso Olive, ormai ricoverata in una casa di riposo. L’incontro tra le due donne presto si trasforma in una sorta di rito narrativo: Olive racconta storie e Lucy scrive, ascolta e rilancia, creando una costellazione di vite, storie di amori interrotti, dolori familiari, perdite e resistenze silenziose. Ogni episodio si incastra con un altro, creando un mosaico che ricorda un moderno Le mille e una notte, fatto di voci minime e indelebili. La forza del romanzo sta proprio qui: la Strout non racconta di grandi eventi, ma scava nelle crepe dei rapporti umani. Le relazioni tra genitori e figli, i matrimoni finiti, l’amore che sopravvive nonostante tutto: ciò che altrove potrebbe sembrare piccolo, qui diventa essenziale. Il suo sguardo empatico, ma mai indulgente, restituisce dignità a quelle vite ignorate che scorrono senza apparente traccia, ma che proprio attraverso la scrittura acquistano spessore e senso. I filoni narrativi sono numerosi e complessi, perché la Strout intreccia in questo libro i destini di molti dei suoi personaggi precedenti. Per coglierne appieno la ricchezza, è utile aver letto gran parte della sua produzione, anche se la scrittura limpida e precisa dell’autrice permette comunque di lasciarsi trascinare dal flusso. Raccontami tutto non è solo un romanzo, ma un affresco corale in cui il lettore riconosce frammenti di sé. Perché, come ci ricorda Strout, tutte le vite, per quanto trascurabili possano sembrare, meritano di essere raccontate.
Raccontami tutto
A Crosby è tempo di tornare a incontrarsi e a raccontarsi storie, storie dal passato, storie in filigrana, storie mai rivelate, storie buffe e struggenti, storie dell'amore che avrebbe potuto essere e non è stato, perfino inquietanti storie gialle. A raccontarle, finalmente unite sullo stesso palcoscenico, le due inimitabili capostipiti dell'universo narrativo di Elizabeth Strout, Lucy Barton e Olive Kitteridge. La rispettiva iniziale diffidenza delle due donne tanto diverse è superata in nome della loro comune passione: quella per l'inesauribile mistero di tutte le «vite ignorate», che solo in apparenza passano su questo pianeta senza lasciare traccia.
«Nessun romanziere oggi possiede la straordinaria capacità di Elizabeth Strout di provare un'empatia radicale, di vedere l'essenza delle persone fuori da riduttive categorie, di unirci senza sentimentalismi». «The Boston Globe»
A New York Lucy Barton non ha piú fatto ritorno. La casetta sul mare che il suo ex marito William aveva affittato per loro durante la pandemia di Covid-19 è diventata la loro dimora permanente. Antichi affetti e nuove frequentazioni hanno permesso a Lucy Barton di non impazzire. Quella col vecchio amico di famiglia Bob Burgess, prima di tutto. Le loro passeggiate quotidiane, confidandosi piccoli segreti e affidandosi innocue debolezze, sono diventate un appuntamento corroborante e irrinunciabile. È stato Bob a parlarle della vecchia signora che vive nella residenza per anziani del paese. Ha più di novant’anni, è un po’ scorbutica e si chiama Olive Kitteridge. Lucy la va a trovare e, nonostante la diffidenza iniziale, Olive le racconta la storia di sua madre. Quel racconto ne chiama altri, di Olive a Lucy, di Lucy a Olive, dando il via a una consuetudine del narrare che si rinnova a ogni incontro, come in una versione moderna e deliziosamente spigolosa delle Mille e una notte. Frattanto Bob viene richiamato al suo antico mestiere di avvocato da un caso di cronaca avvenuto in città: il ritrovamento del corpo di una signora anziana scomparsa mesi prima. Il principale indiziato è un uomo del posto, Matthew Beach, suo figlio, e, su richiesta della sorella di Matt, Diana, Bob accetta di prenderne le difese. Mentre le indagini procedono, è a Lucy che Bob affida il suo dolore quando viene a sapere della tragedia che ha colpito l’amato fratello Jim, è a Bob che Lucy affida il proprio quando le figlie Chrissy e Becka per la prima volta non la invitano per Natale. Tornando indietro con la memoria, il lettore avveduto scopre strada facendo che, anche in questo caso, c’era una storia dentro la storia. E poi c’è lo sconosciuto brevemente amato in treno; c’è il professor Muddy e il suo lutto inconsolabile; c’è la prima moglie di Bob, Pam, con la sua dipendenza; c’è la gioventù sfiorita di Addie Beal e quella mai sopita della vecchia zia Pauline. Un carosello di storie che, pagina dopo pagina, si affastellano una sull’altra, alimentate dal desiderio di dar conto delle tante «vite ignorate» che scorrono apparentemente senza lasciare traccia, e di sondare così il mistero che tutti quanti siamo.
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Anno edizione:2025
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Pagine_e_inchiostro 05 settembre 2025Raccontami tutto
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