Avendo tanto apprezzato la sua Olive Kitteridge non credevo fosse possibile eguagliare quel modo così speciale di raccontare le persone in tutte le loro complessità ; eppure devo dire che si è addirittura superata.
I ragazzi Burgess
A cinque anni di distanza dal grande successo di Olive Kitteridge, Premio Pulitzer 2009, Elizabeth Strout ci regala un grande romanzo corale sull’essere fratelli e sull’inesorabile richiamo della famiglia e delle radici. I ragazzi Burgess, come vengono chiamati Jim, Bob e Susan, sono nati a Shirley Falls, nel Maine, e sono cresciuti in una piccola casa gialla in cima a una collina, in un angolo di continente appartato. Da adulti si sono allontanati, ognuno a scacciare il ricordo di un antico dramma familiare mai spento. Lassù è rimasta solo Susan, mentre gli altri due vivono a Brooklyn, New York. Nei Burgess si possono scorgere tre anime distinte e tanto diverse che è quasi impensabile immaginarli nella stessa foto di famiglia. Eppure, quando inizia questa storia, Susan chiama e chiede aiuto proprio a Bob e Jim: suo figlio, loro nipote, è nei guai. E allora non solo i tre fratelli sono costretti a riavvicinarsi, a dividere la preoccupazione e a tentare di ricomporre un trauma che alimenta ogni minima increspatura della loro intimità, ma sono anche travolti da una rivoluzione privata che implica, per tutti, il progetto di una nuova vita. L’ultimo romanzo di Elizabeth Strout è un’istantanea scattata nel momento esatto in cui le fragilità affettive escono allo scoperto mostrando tutta la complessità dei legami indissolubili. La sottile accortezza narrativa, che si manifesta in dettagli minuti quanto necessari, riesce a illuminare i più esili movimenti dell’animo e a scandagliare l’oscillazione perpetua della nostra emotività. Sono questi elementi a fare de I ragazzi Burgess un grande romanzo sull’essere fratelli e sull’inesorabile richiamo della famiglia. E confermano Elizabeth Strout come una delle più importanti voci della letteratura americana contemporanea. «I ragazzi Burgess sa avere un punto di vista forte sul’oggi, su tutto ciò che è contemporaneo della vita borghese, in America ma non soltanto». Paolo Giordano «Elizabeth Strout è ai vertici della narrativa contemporanea di lingua inglese». Roberto Bertinetti, Il Sole 24 Ore «Elizabeth Strout è uno di quegli scrittori rarissimi capaci di fare di garbo e sottigliezza una forza, senza lasciare una parola al patetico». Tiziano Gianotti, D di Repubblica «Un romanzo delicato, sottile ma anche brusco e sensibile come la sua protagonista». Daria Bignardi, Donna Moderna «Una narratrice straordinaria». Caterina Soffici, Vanity Fair «Un romanzo giocato con pazienza e intelligenza da scacchista su parole e situazioni sospese, non dette né raccontate mai scopertamente, sempre alluse o allusive, che solo a squarci, in minuscole sfolgoranti epifanie, vengono condivise con qualcuno (il lettore, magari) in intima complicità». Ruggero Bianchi, TuttoLibri
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Lingua:Italiano
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Dolores Mambelli 29 giugno 2022Ancora lei , Elisabeth Strout !
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Davvero un libro molto interessante, e come tutti i libri molto interessanti non si limita ad essere un romanzo sul tema principale, ossia la Provincia Americana, ma ingloba tematiche che vanno al di là di essa. La Strout è un'autrice estremamente capace, del tutto degna di riconoscimento, capace di usare lo stile più adatto a descrivere ciò che si propone. Prima di questo romanzo ho letto 'Benedizione' di Haruf, un romanzo sempre sulla Provincia Americana che avrebbe potuto uscire dalla penna della Strout (è un complimento per Haruf); la Strout si conferma più lirica e 'scrittrice totale'. In questo caso il lettore gode anche di una delicata, arguta riflessione sull'immigrazione. Quale la situazione de ' I ragazzi Burgess': si tratta della storia di tre fratelli sui quali, dall'infanzia, incombe un grave lutto. Ottimo romanzo.
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Davvero un libro molto interessante, e come tutti i libri molto interessanti non si limita ad essere un romanzo sul tema principale, ossia la Provincia Americana, ma ingloba tematiche che vanno al di là di essa. La Strout è un'autrice estremamente capace, del tutto degna di riconoscimento, capace di usare lo stile più adatto a descrivere ciò che si propone. Prima di questo romanzo ho letto 'Benedizione' di Haruf, un romanzo sempre sulla Provincia Americana che avrebbe potuto uscire dalla penna della Strout (è un complimento per Haruf); la Strout si conferma più lirica e 'scrittrice totale'. In questo caso il lettore gode anche di una delicata, arguta riflessione sull'immigrazione. Quale la situazione de ' I ragazzi Burgess': si tratta della storia di tre fratelli sui quali, dall'infanzia, incombe un grave lutto. Ottimo romanzo.
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