La conversazione più celebre della tragedia andrebbe mandata a memoria fin da bambini: Lear, il padre, e Cordelia, la figlia ingiustamente considerata ingrata, attingono al repertorio dell'immaginario figurativo popolare (il pane, il sale) per giocare la partita delle garanzie affettive che, prima o poi, si cercano da un lato o dall'altro in tutte le famiglie. Il pretesto dell'eredità dei padri (materiale, ma anche e soprattutto morale) rende attualissima la vicenda e non lascia spazio al lieto fine per nessuno: i buoni soccombono sempre, se il mondo è intriso di malvagità.
Re Lear. Testo inglese a fronte
Composta tra il 1603 e il 1606, "Re Lear" è stata definita, tra le grandi tragedie shakespeariane, la più «immensa», a significare con questo termine la straordinaria vastità in cui si espande, a tutti i livelli: molteplici sono le fonti, storiche, narrative, poetiche e mitologiche; molteplici gli intrecci, che si rispecchiano l'uno nell'altro in un sistema complesso e anche dispersivo; molteplici le linee tematiche, che dai nuclei generativi dell'ingratitudine filiale e della perdita del potere si affacciano vertiginosamente sull'abisso del nulla, della follia e della morte, che è la morte non solo di un vecchio re e della sua perduta identità, ma di un'epoca e di un'umanità. Molteplici sono infine le voci. A differenza delle altre grandi tragedie - "Amleto", "Otello" e "Macbeth" -, concentrate sull'itinerario dell'eroe principale e sul suo monologare introspettivo e segreto, il percorso tragico di Lear si rifrange in una compartecipazione di voci, che mettono in scena gli inganni della parola e la morte del linguaggio: le voci stridenti di figlie ingrate e infelici, i silenzi di Cordelia, i frammenti beffardi del Matto, i camuffamenti di Edgar, lo sperduto vaneggiare di Lear nella tempesta. Una grande, sconvolgente e dissonante sinfonia: questa è la chiave dell'accorata lettura di Alessandro Serpieri, nonché della sua traduzione, qui più che mai attenta a ritrovare le frizioni e gli smarrimenti del linguaggio.
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Anno edizione:2018
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