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Questo libriccino contiene due scritti preziosi e veramente belli, due saggi autobiografici in cui la scrittrice, ripercorrendo alcuni momenti della sua esistenza, infanzia e maturità, elabora delle riflessioni interessanti sulla “parola” e sulla “lingua”. Le parole possono indicare un oggetto ma non riescono a spiegare un sentimento, un’impressione, un’idea, o meglio un’emozione. E pensare che <<ogni parola della Müller ha un peso che supera quello di un libro intero>>!! Veramente agghiaccianti poi nel secondo scritto, che dà il titolo al test,o la metafora del re degli scacchi.. : flash sulla Romania di Ceau?escu dove “era proibito tutto, tranne il respirare” e dove “Lo strumento del re di città è la paura. Non si trattava di una paura che si costruiva nella testa, ma di una paura pianificata, somministrata freddamente che spezzava i nervi…”. Veramente due testi pregevolissimi e paradigmatici.
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