Un romanzo bellissimo, che conquista soprattutto per la sua atmosfera avvolgente e inquietante. Spesso mi sono ritrovata a condividere le stesse ossessioni della protagonista, il che rende la lettura ancora più coinvolgente. Tuttavia, non lo consiglierei a chi cerca un romanzo ricco di azione, perchè qui la tensione è più psicologica e sottile.
Rebecca la prima moglie
Fonte di ispirazione dell'omonimo film di Alfred Hitchcock con Laurence Olivier e Joan Fontaine, Rebecca la prima moglie è l'opera più famosa e amata di Daphne du Maurier: un thriller psicologico ricco di suspense e mistero, colpi di scena e ribaltamenti inaspettati, passioni e segreti. Un grandioso romanzo sulla gelosia e sulla memoria, che conduce il lettore tra le pieghe dell'animo umano, là dove si nascondono gli spettri nati dal dolore più atroce e dalle paure più inconfessabili.
«Rebecca non è solo una storia o un film. Rebecca, come quell'incipit in forma di sogno indica, è un viaggio nell'inconscio femminile» – F
«In "Rebecca la prima moglie", Daphne du Maurier nascose molto di più. Nascose se stessa. Oltre alla femminilità scissa – una donna bambina e una sessualmente pericolosa ‒ Daphne mise in scena il desiderio femminile» – Liz Hoggart
Durante un soggiorno a Monte Carlo insieme alla signora cui fa da dama di compagnia, una giovane donna, appena ventenne, conosce il ricco e affascinante vedovo Maxim de Winter. L'uomo inizia a corteggiarla e, dopo due sole settimane, le chiede di sposarlo; lei, innamoratissima, accetta con entusiasmo e lo segue nella sua grande tenuta di famiglia a Manderlay. Sembra l'inizio di una storia da favola, ma i sogni e le aspettative della giovane si scontrano subito con la fredda accoglienza della servitù, in particolare della sinistra governante. Eppure non si tratta solo di questo: c'è qualcosa, in quel luogo, che giorno dopo giorno rende l'ambiente sempre più opprimente; c'è una presenza che pervade ogni stanza della magione e che si stringe attorno ai passi dell'attuale inquilina come una morsa silenziosa. È Rebecca, la defunta signora de Winter, più viva che mai nella memoria di tutti quelli che l'hanno conosciuta e modello inarrivabile per la giovane, che invece si muove impacciata e confusa nella sua nuova esistenza altolocata e mondana. Un fantasma ingombrante che si trasformerà in una vera e propria ossessione per la protagonista, costretta a immergersi nelle ombre del proprio matrimonio e spinta sempre più ai confini della follia, fino a dubitare della propria stessa identità.
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Stefy 09 luglio 2025Un'atmosfera che cattura e ossessiona
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artbeat 11 gennaio 2025capolavoro gotico
narrazione davvero spettacolare, che dà manforte ad una trama ben sviluppata e che riesce a sorprendere perennemente il lettore, senza mai provocare noia. caratteristica secondo me molto particolare e che lo caratterizza è il fatto che la protagonista, narratrice in prima persona, sia priva di nome. risulta il modo perfetto per far sentire il lettore davvero parte dei fatti narrati. lo consiglierei a tutti, e in particolare sostengo che sia meglio prima leggerlo che guardare il capolavoro cinematografico di hitchcock basato sulla storia.
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Cecee 10 gennaio 2025Meraviglioso
L'intensità di questo romanzo è qualcosa di sublime: i personaggi sono tridimensionali e danno il meglio quando interagiscono tra loro (cosa che l'autrice sfrutta a dovere per suggestionare il lettore e portarlo dove vuole lei). La Du Maurier riesce a utilizzare personaggi fastidiosi, a volte perfino sgradevoli per creare una storia eccellente: la protagonista, eccessivamente timida e ingenua, Maxim paternalistico, altezzoso ed egoista, la signora Danvers con la sua fanatica devozione, la figura gretta e volgare di Favell...e su tutti la figura di Rebecca, bella e terribile, che torreggia come una maledizione. Nonostante per ovvi motivi il personaggio di Rebecca non appaia mai, l'autrice è riuscita a renderlo una presenza angosciante: all'inizio non è altro che un'informazione, un dettaglio della vita di un personaggio, ma man mano che la storia va avanti cresce sempre di più, diventa una presenza soffocante e onnipresente, dal quale è impossibile scappare. La capacità della Du Maurier di tenere il lettore inchiodato alle pagine e inquietarlo senza ricorrere ad armi spianate o pericoli diretti mi sorprende e mi affascina: c'è qualcosa di questo romanzo che mi ha fatto pensare ad uno spettacolo teatrale, e non mi sorprende affatto che Hitchcock l'abbia scelto per uno dei suoi film.
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