Amicizia, guerra, amore, azione, sorpresa, sono gli ingredienti di questo libro coinvolgente. I preti blu, ultimi superstiti di una civiltà distrutta e scomparsa tanto antica da non avere lasciato alcuna traccia tranne semi di conoscenza ovunque abbiano potuto sopravvivere. Tempi passati, annullati da millenni trascorsi e da avvenimenti catastrofici. Gli ultimi sei hanno ritrovata un manufatto che li renderebbe invincibili nel mondo attuale dove la società comincia faticosamente ad assumere sembianze di un regno. Il regno è grande, esteso dalle montagne al mare, delimitato a Nord dal Nin il grande fiume che fa da confine separandolo da territori meno fiorenti e abitati da genti che non sopportano l'ordine ma combattono continuamente, tribù contro tribù, clan contro clan, razziando l'un l'altro per disputarsi un momento, quasi sempre breve, di potere. Ovunque i superstiti dell'epoca antica hanno lasciato una traccia del loro sapere, un seme per le nuove generazioni, semi dispersi ma che portano germogli: miglioramenti e prosperità. Il fiorire di conoscenze specialistiche in zone lontane tra loro, dov'erano necessarie era un fatto inspiegabile. Era strano che fossero apparse quasi contemporaneamente nei vari territori in pochissimi anni dopo lunghi periodi di stagnazione: è enormemente progredita la tecnica. Ci sono stati cambiamenti, improvvisi e rapidi. Sono stati cambiamenti positivi è vero ma sono avvenuti inspiegabilmente e contemporaneamente, differenti nelle varie aree del regno. Nonostante la fedeltà e l'amicizia tra i nobili feudali che governano i vari territori, specializzati nelle varie produzioni, nessuno di loro ha rinunciato, per orgoglio o per ambizione, caratteristiche umane inevitabili, alla protezione dei segreti che avrebbero permesso la supremazia in un settore vitale del regno. La cosa poteva causare divisioni nel reame dovute proprio ai progressi nei vari settori. Un filo invisibile collega tutti questi fatti. Ora, altrettanto inspiegabilmente si sono interrotti i rapporti con i territori costieri e qualcosa sta succedendo laggiù, qualcosa di molto brutto e pericoloso: l'interruzione dei rapporti commerciali con la zona costiera. Una nuova violenta religione fanatica opprime la gente, si parla di nuovi dèi. Strane armi sembrano in possesso dei preti di fiamma. Ancora e ancora il riferimento ai preti blu, mitici esseri che dal castello di Rohinin dominano sul feudo di Hugo, fomentando una nuova religione basata sul fuoco e sulla violenza che al centro ha loro, come massimi sacerdoti se non addirittura come dèi, qualcuno lo affermava, giunti sulla terra da un altro mondo per dominarla. «Il vero pericolo è la loro convinzione di potersi rappresentare come dèi e in questa veste modificare l'atteggiamento delle popolazioni. Aspirano a governare un regno. Quando se ne andarono il vostro non esisteva ancora, era un embrione ma ora c'è, è una realtà concreta, cercheranno di impossessarsene» aveva detto loro l'ultimo dei saggi. Una minaccia sconosciuta: Nolan, il principe si reca in incognito a indagare a rischio della vita e nel castello di Rohinin trova le prove: non sono dèi ma uomini in possesso di conoscenze superiori e armi e manufatti apparentemente magici. Ritrova anche la giovane Aurel da sempre amata e nuovi amici. Riescono a sfuggire e ad avvertire il regno. Oras, Nat, Ario, Orso, Ago e Filo e l'enigmatico Doran del ponte. La guerra incombe e viene combattuta corpo a corpo, eroi contro armi devastanti, sangue e fatica, un passo alla volta. In gioco c'è il regno e il suo progetto contro una dominazione violenta e fanatica al servizio di falsi dèi, in gioco c'è il futuro di una nuova umanità.
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