Paure primordiali e non ( Macbeth ha davvero ucciso il sonno ? ), perdita di identità e di telefono cellulare agitano l’esistenza del protagonista, anti-eroe alienato, dagli occhi perennemente stanchi, dal sarcasmo che non viene mai meno, nemmeno durante il consumarsi del suo incubo, e dall’acuta e lucida consapevolezza vissuta solo come maledizione . Ed inequivocabilmente solo . Attorno a lui, ma a debita distanza emotiva, una teoria di comparse, di personaggi più o meno spettrali, di figure/figuri più o meno “chiave”. Mathilda, solerte e zelante segretaria creola dal nome riecheggiante una canzone caraibica e dalle curve degne di un percorso di Formula 1 . Norma, splendida e sensuale , magistralmente evocata già dalla descrizione iniziale . Rebecca, accattona lercia e visionaria, sacerdotessa febbrile della Verità come una rediviva Cassandra . Tutte e tre, parziali sfaccettature di un’idea di Dea misogina … “al punto giusto” . Poi, John Smith, “fantastico puzzle di normalità”, uno, nessuno e centomila, ed, infine, il sottile dottor Kalwinsky, canuto Giano bifronte e tormentato redentore finale . Tutti, irrimediabilmente, attori e spettatori di una pantomima dalle notturne e fosche atmosfere, in cui “ i fari delle auto sembrano occhi di esseri di una nuova generazione di metallo”. E Dio, “che ruolo ha in tutto questo … Dio ?” Forse, ha semplicemente gli “occhi celesti e privi di sogni” di un magro ed allampanato barbone dall’accento vagamente francese . Sempre in giro, casualmente, con la sua personale corte dei miracoli . Quando, poi, “il cerchio si chiude” e tutto è ( veramente ? ) compiuto, Norman può finalmente recitare solo per se stesso ed infrangere, così, una volta per tutte, la regola del tantalio entrando, di petto e senza alcun infingimento, “in un mistero ancora più grande, il mistero del qualcosa”
La regola del tantalio
Una luce penetrante. Un uomo confuso recuperato dalla polizia. E tante, troppe cornacchie. Norman Barclay è un dirigente di successo, uso a tutti gli agi di New York, ma da quattro anni non dorme più. Le sue notti sono devastate dal ricordo ancora vivido di quella luce e alleviate solo dalle inebrianti prostitute di Madame Trilly. L'improbabile equilibrio è rotto da un uomo grigio e misterioso: John Smith. Così anonimo da non lasciare alcuna traccia di sé, se non un enigmatico biglietto da visita: 'Professor Jeremy Kalwinsky, psicopatologo della memoria'. Sarà un secondo biglietto, lascito di una coinvolgente notte d'amore, a spingere Norman a cercare l'aiuto di Kalwinsky per sbarazzarsi dei ricordi che lo tormentano. Insieme al sollievo dell'oblio arriverà però una inattesa discesa negli inferi dei dimenticati. Qui Barclay scoprirà una grigia verità ben più inquietante dei ricordi...
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Anno edizione:2015
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