In questa novella Verga mostra come nella vita tutto gira intorno alla "roba", presentandoci Mazzarò come un personaggio che ha come obiettivo accumulare "la roba". Questa novella, come le altre, mostra ancora una volta il genio di Verga.
La roba
La novella venne pubblicata la prima volta sul quindicinale romano “La domenica letteraria” il 12 marzo 1882. Successivamente confluì nella raccolta Novelle rusticane (Casanova, 1883). Il viandante che andava lungo il Biviere di Lentini, steso là come un pezzo di mare morto, e le stoppie riarse della Piana di Catania, e gli aranci sempre verdi di Francofonte, e i sugheri grigi di Resecone, e i pascoli deserti di Passaneto e di Passanitello, se domandava, per ingannare la noia della lunga strada polverosa, sotto il cielo fosco dal caldo, nell’ora in cui i campanelli della lettiga suonano tristamente nell’immensa campagna, e i muli lasciano ciondolare il capo e la coda, e il lettighiere canta la sua canzone malinconica per non lasciarsi vincere dal sonno della malaria: — Qui di chi è? Sentiva rispondersi: — Di Mazzarò.
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Anno edizione:2021
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Gabriele 03 settembre 2022La storia di Mazzarò
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