Roma ha alle spalle un coraggio mancato e di fronte un coraggio possibile. Negli ultimi venti anni hanno governato tutte le parti politiche vecchie e nuove, ma i numeri strillano con forza la situazione drammatica in cui versa la città eterna. Ecco allora un saggio che per la prima volta affronta la crisi che attanaglia la capitale d’Italia con metodologie innovative per la politica romana in grado di svegliare il gigante che dorme da oltre un decennio. Scrive Innocenzo Cipolletta nella prefazione: “Cipollini avanza diverse critiche a quello che oggi è Roma, ma sa che questa città non ha solo una grande storia ma anche un grande futuro che aspetta solo di essere avviato. Come? Cipollini risponde con un approccio che coniughi la politica con il management. Lascio volentieri al lettore di scoprire cosa si intende per un mix tra politica e management, ricordando che Cipollini è un esperto di management e, con generosità, ha riversato questa esperienza nelle problematiche di gestione di una città”. Roma da cinquant’anni è ferma a 2,8 milioni di abitanti e il confronto con le altre città europee e mondiali - secondo le più recenti classifiche internazionali - non la posiziona mai tra le prime si tratti di turismo, di competitività, di sostenibilità o se si consideri il PIL pro-capite. Le 19 università (poco presenti nelle classifiche internazionali) e alcune eccellenze imprenditoriali creano annualmente solo un quarto di start up innovative rispetto a quelle di Amsterdam e di Londra e sono oltre il 30% i giovani disoccupati contro una media del 15% in Europa. Dati che fotografano una capitale piena di ferite e povera di idee, senza una visione. Esempi positivi da prendere ci sono in molte città nel mondo sostenibili e competitive, come evidenziano le varie classifiche internazionali. Analizzarle e comprendere le motivazioni del successo dovrebbe essere il pane quotidiano di qualsiasi amministrazione e classe dirigente locale seria, competente e focalizzata sul bene comune. Claudio Cipollini propone allora un cambiamento vero indicando alla politica un metodo che consentirebbe di fare piani attuabili e credibili, un metodo che viene dalla cultura della complessità e della programmazione, arricchito da competenze e responsabilità. Un sistema che, anche grazie a tecniche manageriali, sarebbe in grado di contribuire ad attuare concretamente i programmi elettorali troppo spesso frutto della ricerca del consenso e della lobby del cosiddetto “regime dell’Urbe” (come è definito da Ernesto d’Albergo e Giulio Moini quel consesso di interessi tra immobiliaristi, politici, esponenti del potere temporale del Vaticano e anche criminalità organizzata), più che dell’impegno su un progetto per il bene comune come dimostrano i confronti tra il prima e il dopo di questi ultimi venti anni e le tante occasioni perse (dalla cura del ferro al piano quadro di Rifkin per la terza rivoluzione industriale a Roma, dallo scheletro di Calatrava allo stadio della Roma). Una proposta quella di Cipollini innovativa e praticabile, un metodo che, esaltando l’ascolto e la partecipazione dei cittadini e nel rispetto del ruolo della politica (pur nella sua fase di crisi ideale), lo porta nel saggio a individuare le sette priorità sulle quali intervenire con urgenza: • un progetto complessivo a medio-lungo termine; • la vitalizzazione delle periferie (con servizi, poli culturali) creando così un sistema-città unitario; • un’accessibilità basata su una rete su ferro e su parcheggi idonei; • la pulizia come presupposto per il ben vivere; • la promozione di una cultura viva atta a generare innovazione, latitante da troppi anni; • la modernizzazione delle piccole imprese che altrimenti rischiano di morire di conservazione; • la valorizzazione dei beni culturali e del turismo con approcci e progetti innovativi e attraenti. Cipollini propone quindi le leve necessarie per avviare il cambiamento quali la capacità e le competenze per gestirne l’attuazione, un nuovo indispensabile “patto di condivisione” tra le élite e i cittadini, la riorganizzazione della macchina comunale con una proposta specifica per affrontare la ricostruzione post Covid-19. Utile per Cipollini è, infine, la costituzione di un organismo neutrale per analizzare i progetti e i programmi dei candidati e monitorare quello del Sindaco che verrà eletto, valutandone i livelli di attuabilità e credibilità attraverso la verifica della fattibilità e della sostenibilità, dei tempi, dei costi e della soddisfazione dei cittadini.
Roma il coraggio di cambiare. Cosa fare per rendere la città moderna, sostenibile, europea
Un saggio che affronta la crisi che attanaglia la città eterna con metodologie innovative per la politica romana in grado di svegliare il gigante che dorme da oltre un decennio.
«Cipollini individua sette priorità sulle quali intervenire con urgenza: un progetto generale a medio-lungo termine; la vitalizzazione delle periferie che va sollecitata dotandole di servizi, di poli culturali e di un’identità; un’accessibilità basata su una rete su ferro e su parcheggi idonei; la pulizia come presupposto per il ben vivere; la promozione di una cultura viva atta a generare innovazione; la valorizzazione dei beni culturali e del turismo con approcci e progetti innovativi e attraenti» - Alberto Fraja, il Tempo
Scrive Innocenzo Cipolletta nella prefazione: "Cipollini avanza diverse critiche a quello che oggi è Roma, ma sa che questa città non ha solo una grande storia ma anche un grande futuro che aspetta solo di essere avviato. Come? Cipollini risponde con un approccio che coniughi la politica con il management. Lascio volentieri al lettore di scoprire cosa si intende per un mix tra politica e management, ricordando che Cipollini è un esperto di management e, con generosità, ha riversato questa esperienza nelle problematiche di gestione di una città". L'autore nel libro esplora e approfondisce la conoscenza della situazione attuale, propone tecniche per affrontare la complessità della città e individua le priorità da cui ripartire per fare di Roma una capitale moderna. Un nuovo sistema di governo per superare i vecchi approcci che non sono piu` in grado di cambiare il volto della città e le sue varie realtà sociali ed economiche. Con il coraggio e la responsabilità del cambiamento e l'obiettivo del bene comune.-
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Anno edizione:2021
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