Salvatore Giuliano di Francesco Rosi - Blu-ray
Salvatore Giuliano di Francesco Rosi - Blu-ray - 2
Salvatore Giuliano di Francesco Rosi - Blu-ray
Salvatore Giuliano di Francesco Rosi - Blu-ray - 2
Dati e Statistiche
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Nastro d'argento - Miglior film - 1963
Salvatore Giuliano
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10,99 €
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Descrizione


Salvatore Giuliano è un famoso bandito del movimento separatista siciliano, sorto nel secondo dopoguerra. Compiendo azioni criminose contro uomini dello stato Giuliano diventò inconsapevolmente uno strumento della mafia.

Dettagli

1961
Blu-ray
8057092002681

Informazioni aggiuntive

  • Cristaldi Film, 2015
  • CG Entertainment
  • 118 min
  • Italiano (DTS 5.1 HD);Italiano (DTS 2.0 HD);Italiano (Dolby Digital 5.1);Italiano (Dolby Digital 2.0 - stereo)
  • Italiano per non udenti
  • 1,85:1
  • trailers; speciale: Speciale Francesco Rosi - Speciale Salvatore Giuliano; commenti tecnici: commento dello storico Francesco Renda; provini; foto; manifesto originale; recensioni

Valutazioni e recensioni

  • CN

    Francesco Rosi crea Cinema che non risente del passare del tempo, ottima sceneggiatura, girato nei luoghi reali dei fatti. Interessanti gli inserti speciali. Invenzione, realtà : così attuale.

  • VITTORIO PUGGIONI

    Questo è una delle punte più alte del cinema italiano. La storia racconta del bandito Giuliano ma anche della Sicilia, della mafia,dei poteri forti, del popolo. Più che un film, un documentario, tanto è scabro, asciutto, severo. Ci sono grandi attori, come Salvo Randone (il giudice), o Frank Wolff (che interpreta Pisciotta) un attore oggi poco conosciuto ma che in quegli anni per il nostro cinema ha prestato il volto anche a Galeazzo Ciano nel memorabile "Il processo di Verona". Un capolavoro, che, lasciatemi dire, fa impallidire fino a scomparire quei film e quelle serie moderne che cercano maldestramente di raccontare la mafia, la sicilia, con attori e inflessioni improbabili. Molto ben curata l'edizione in blu ray. Rispetto alla versione originale, ne beneficiano sia l'audio che il video.

Conosci l'autore

Foto di Francesco Rosi

Francesco Rosi

Francesco Rosi, regista e sceneggiatore, nasce a Napoli il 15 novembre 1922. Nel 1947 viene chiamato da Luchino Visconti come aiuto regista insieme a Franco Zeffirelli per La terra trema. Nella regia debutta nel 1958 con il film La sfida a cui seguono pellicole che diventano punti di riferimento per tutti i cineasti non solo italiani. I magliari, Salvatore Giuliano, Le mani sulla città, Il caso Mattei, fino a La tregua del 1997, suo ultimo film. Tra il 2003 e il 2008 per la Compagnia di Luca De Filippo mette in scena Napoli milionaria!, Le voci di dentro, Filumena Marturano di Eduardo De Filippo: è il suo ritorno sul palcoscenico teatrale dopo In memoria di una signora amica di Giuseppe Patroni Griffi del 1963. Nomination all’Oscar per il miglior film straniero con Tre...

Foto di Salvo Randone

Salvo Randone

1906, Siracusa

"Attore italiano. Un lungo tirocinio precede la costituzione di una propria compagnia teatrale insieme a M. Benassi, L. Carli e E. Magni. Si afferma, in una carriera durata oltre cinquant'anni, come interprete profondo e professionalmente rigoroso del teatro classico greco e di quello pirandelliano, stemperando la calda passionalità mediterranea con la razionalità dell'uomo di cultura. Celebri anche la sua prova in L'albergo dei poveri di M. Gor'kij, spettacolo inaugurale del Piccolo Teatro di Milano, e i duetti shakespeariani con V. Gassman (1956), ora nei panni di Otello, ora in quelli di Jago. Esordisce nel cinema nell'unica regia del commediografo Renato Simoni (Sant'Elena, piccola isola, 1943). I modesti ruoli nel dopoguerra (Il bigamo, 1955, di L. Emmer) precedono i primi riconoscimenti...

Foto di Frank Wolff

Frank Wolff

1928, San Francisco, California

Attore statunitense. Esordiente negli Stati Uniti, è il cinema italiano a offrirgli un ruolo da protagonista (Salvatore Giuliano, 1962, di F. Rosi) sfruttandone la dura e un po' tenebrosa fisionomia e una vigorosa drammaticità (Il demonio, 1963, di G. Rondi). Versato all'azione corale (Le quattro giornate di Napoli, 1962, di N. Loy) e all'isolamento tragico (Il processo di Verona, 1963, di C. Lizzani), diviene icona dello spaghetti-western: nella produzione seriale (Ringo, il volto della vendetta, 1966, di M. Caiano) e nel filone farsesco (Dio perdona... io no!, 1968, di G. Colizzi), nell'afflato realistico (Il grande silenzio, 1967, di S. Corbucci) e nel ritmo leggero (I tre che sconvolsero il West, 1969, di E.G. Castellari). Tornato sui banditismi isolani (Barbagia - La società del malessere,...

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