Bello, intricato, avvincente, convincente, intrigante, davvero uno dei migliori libri ch'io abbia mai letto e secondo me anche il migliore di Primo Levi in assoluto, persino primo a "Se questo è un uomo".
Se non ora, quando?
Vincitore premio Campiello 1982
Gli ebrei che combatterono contro il nazifascismo in tutta Europa furono centinaia di migliaia. In questo romanzo Primo Levi racconta le avventure drammatiche e vere di quei partigiani ebrei polacchi e russi che resero colpo su colpo a chi tentò di sterminarli. Dalle foreste della Russia Bianca attraverso incontri, separazioni, battaglie, stretti da vincoli fraterni e da passioni contrastate, i protagonisti di questa interminabile epopea percorrono la Polonia e la Germania, e raggiungono tra molte peripezie le vie della vecchia Milano. Venato di comicità sottile e mai incline a compiaciute descrizioni, "Se non ora, quando?", il primo, vero romanzo dell'autore di "Se questo è un uomo", si è imposto al grande pubblico, vincendo, quando uscì nel 1982, il Premio Campiello e il Premio Viareggio.
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Autore:
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Editore:
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Edizione:2
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Dante 19 giugno 2025Sconvolgente
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Corrado Torielli 08 febbraio 2019
Succede poco anche se si muove tanto. Esperienza durissima ma abbiamo letto di peggio. Comunque va letto.
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Carmine alterio 18 maggio 2018
“Se non ora, quando?”, ambientato durante gli ultimi due anni della seconda guerra mondiale, narra le vicende di una banda partigiana ebrea che, nel tentativo di arrivare in Italia e da lì in Palestina, attraverserà Russia, Polonia e Germania. Durante il loro viaggio incontreranno tante altre bande partigiane idealmente come loro, ma a ben vedere molto diverse: infatti, pur essendo accumunate tutte dal nemico comune – i nazisti – la banda di Gedale è diversa perché tutti sono ebrei. Non conta se polacchi, russi, georgiani, ognuno di loro è stato abbandonato, discriminato, ha perso famiglia, amori e compagni ed è solo all’interno del loro gruppo e nel loro obiettivo che ritroveranno finalmente un senso di appartenenza. Per loro la guerra non finirà con la caduta di Hitler né è cominciata solo pochi anni prima, va avanti da anni e continuerà fino a che non riusciranno a trovare una terra che non gli sia ostile. Primo Levi in questo libro decide, dunque, di narrare gli eventi della seconda guerra mondiale attraverso un ulteriore punto di vista diverso, che non è più quello del campo di concentramento o del ghetto, ma è costituito dai tanti appartenenti alle brigate partigiane.
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