Se una notte d'inverno un viaggiatore

Un romanzo composto da una storia principale che contiene tanti incipit, a loro volta parte di altri romanzi. In mano a un altro scrittore, il risultato sarebbe disastroso; in mano a Calvino, diventa una lettura piacevolissima. E misteriosa: qual è il suo segreto? Come riesce a far funzionare tutto questo?

Ho acquistato questo volume poiché sollecitato dalla mia insegnante. Leggevo quindi senza conoscere Calvino né la trama. Credo proprio sia stato meglio così, è infatti il libro perfetto per leggere senza avere delle aspettative. Un libro da leggere per il piacere di leggere, per assaporare il rapporto tra l’anonimo e la lettura soggettiva. Risultano essere questi degli spunti di riflessione per Calvino, il quale si focalizza spesso sulla parte intoccabile del libro, quella solamente percepibile. Ciò è qualcosa che nasce solo attraverso la lettura modellata dai propri ricordi ed emozioni e risulta piacevole notare come Calvino tenti di instaurare un rapporto diretto con il lettore utilizzando il “tu”. A mio avviso il libro è estremamente scorrevole, a tratti divertente e perfetto per avvicinarsi a Calvino . Sono molte le affermazioni che fanno capire come Calvino si sia chiesto spesso quale sia il ruolo dell’autore, del lettore e del narratore, considerabile un autore inventato dall’autore stesso. Molte le frasi che nascondono un’indagine sull’animo umano (gelosia, amore, solitudine, angoscia, pazzia). Alla luce di tutte queste mie considerazioni ritengo sia un libro da leggere ed assaporare con ardore.

Se Umberto Eco diceva che un lettore vive mille vite, forse con questo libro se ne riescono a vivere un milione. Unico.