"Amo molto l'imperatore. Se solo non fosse imperatore". Sono cresciuta con il cartone animato di Sissi, e la favola di Romy Schneider poi ho scoperto la sua vera storia e ho iniziato a leggere tutto ciò che trovavo su di lei. Poi il mio sogno è stato esaudito e sono stata a Vienna e finalmente ho potuto ammirare con occhi sognanti parte del suo mondo. "Ogni angolo, ogni fregio, ogni lampadario di cristallo rimandava a Sissi l'immagine di se stessa, giovane sposa, prigioniera di quelle stanze e del cerimoniale di corte, mentre sognava di fuggire". Questo romanzo mi ha ammaliato e travolta. Tra realtà e finzione l'autrice ha creato una storia meravigliosa dove le protagoniste sono Sissi ed Edith, una ragazzina abbandonata che trova rifugio nel castello di Gödöllö. L'iniziale diffidenza di Edith verso l'imperatrice si trasformerà ben presto in ammirazione e devozione. "Era compiuto il destino. L'avevo odiata, temuta, invidiata. L'avevo vista come usurpatrice dell'unico luogo che non mi avesse respinta. Ma, in realtà, il mio era amore. Ammirazione pura. [..] Anch'io amavo la mia regina" Il destino vuole che proprio la piccola Edith sia protagonista di un episodio dove sarà coinvolta la tanto amata Valeria, "l'unica figlia" di Sissi. Da allora il loro rapporto si consoliderà ed Edith avrà l'opportunità di viaggiare insieme all'Imperatrice e un ballo sotto mentite spoglie, cambierà tutto. Una maschera che cela la vera identità di Sissi, un cavaliere e i battiti del cuore. E un segreto. Un segreto che le legherà in modo indissolubile. "Mi sentivo sola. Il segreto di Sissi mi aveva resa tale" Edith crescerà e nonostante la somiglianza con Sissi, nell'essere uno spirito libero, dovrà trovare la sua strada, e la sua felicità. "《La vita forse è un illusione [..] ma noi la viviamo comunque》" Questo romanzo mi ha tenuta incollata alle pagine fino alla fine, grazie ad Edith riusciamo a scorgere il lato fragile e selvaggio di Sissi, il suo desiderio di essere libera, amata e vista per chi è davvero. "Forse è tardi per il gabbiano. Ma il futuro, quello vero, è sempre di chi sa viverlo".
