Oggi ci siamo dimenticati cosa voglia dire ribellarci. Vediamo i partigiani quasi come qualcosa di astratto, dimenticandoci che sono uomini che hanno vissuto senza un tetto, mangiati dalle pulci, affamati e feriti per anni e anni. Oggi nella festa della repubblica sono contenta di aver letto questo libro perché se oggi posso votare, posso avere dei diritti, è anche grazie a questi uomini e bambini (!) che hanno fatto la storia. I gesti dei fascisti “non servono a liberare ma a ripetere e perpetuare quel furore e quell'odio, finché dopo altri venti o cento o mille anni si tornerebbe così, noi e loro, a combattere con lo stesso odio anonimo negli occhi e pur sempre, forse senza saperlo, noi per redimercene, loro per restarne schiavi. Questo è il significato della lotta, il significato vero, totale, al di là dei vari significati ufficiali. Una spinta di riscatto umano, elementare, anonimo, da tutte le nostre umiliazioni: per l'operaio dal suo sfruttamento, per il contadino dalla sua ignoranza, per il piccolo borghese dalle sue inibizioni, per il paria dalla sua corruzione. Io credo che il nostro lavoro politico sia questo, utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione, così come i fascisti utilizzano la miseria per perpetuare la miseria, e l'uomo contro l'uomo.”
Il sentiero dei nidi di ragno. Con il racconto inedito Flirt prima di battersi
La storia di un amore acerbo e controverso, troncato dalla scelta del protagonista di unirsi alla lotta partigiana.
«Non hanno bisogno di ideali, di miti, di evviva da gridare. Qui si combatte e si muore così, senza gridare evviva.»
«[...] è un romanzo che corre, con personaggi vivi che mi hanno dato molte soddisfazioni perché si muovevano da se [sic] e io non avevo che a lasciarli fare e a scrivere quel che facevano». - Italo Calvino
«Un ragazzo del carrugio, sboccato e innocente, cencioso e maligno, fratello di una prostituta e ruffianello di tutti i volenterosi di passaggio, vien messo su contro i tedeschi e ruba a un marinaio, ch'è in camera con la sorella, la pistola. Tutto nasce di qua. Pin, che dei grandi si fa beffe, vuole tenersi la pistola e la nasconde tra i "nidi di ragno", un posto che sa lui.» Così Cesare Pavese, nel 1947, presenta Il sentiero dei nidi di ragno, che di Calvino è il romanzo d'esordio e il primo capolavoro. A farlo "diventare Calvino" è stata l'esperienza della guerra: «La partecipazione alla Resistenza» scrive Mario Barenghi «segna per lui una decisiva maturazione sul piano umano, prima ancora che intellettuale. Ora sa di avere da raccontare cose importanti; il problema è trovare la chiave giusta, la giusta angolazione». Una tappa di questa ricerca – ripercorsa dallo stesso Calvino in quella vera e propria bussola per il lettore e lo studioso che è la Prefazione 1964 al Sentiero dei nidi di ragno – è il racconto del 1946 Flirt prima di battersi. Rimasto finora inedito, ma presente in diversi progetti narrativi di Calvino, è la storia di un amore acerbo e controverso, troncato dalla scelta del protagonista di unirsi alla lotta partigiana. Un protagonista nel quale non è difficile riconoscere tratti dell'autore stesso: «Ero stato, prima d'andare coi partigiani, un giovane borghese sempre vissuto in famiglia; il mio tranquillo antifascismo era prima di tutto opposizione al culto della forza guerresca, una questione di stile, di "sense of humour", e tutt'a un tratto la coerenza con le mie opinioni mi portava in mezzo alla violenza partigiana, a misurarmi su quel metro. Fu un trauma, il primo...».
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Autore:
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Anno edizione:2020
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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simopg 18 giugno 2025meraviglioso
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elena 07 luglio 2022
bel libro
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giuseppe 16 dicembre 2021
Un classico che sconfina dal campo della letteratura per immergersi in una realtà storica drammatica: con questo romanzo Calvino, attraverso le lenti del piccolo Pin, ci consegna la visione di una guerra che mostra tutte le sue storture e la sua crudeltà.
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