Mi piace molto la scrittura di Cristina Caboni, ma il personaggio di Elena non è uno di quelli che mi è entrato nel cuore. Parto con il dire che avevo erroneamente letto prima “Il profumo sa chi sei”, il libro successivo a questo che racconta la seconda parte della vita di Elena, e non è proprio una gran cosa sapere il finale quando devi ancora conoscere tutto l’antefatto. Detto ciò, ho trovato la storia a tratti lenta. Mi trovo d’accordo su due considerazioni fatte dall’autrice alla fine del libro. La prima sul rapporto Elena-Cail. La prima cosa che li unisce è l’istinto, qualcosa di magico e illogico. Entrambi sentono il bisogno di guardarsi, di stare vicini, di trovare istanti di felicità. Non è qualcosa di spiegabile, nasce dalla più totale irrazionalità. È un riconoscersi di anime affini, un piacersi e desiderarsi. “Questo mistero per me è l’amore. L’amore poi ha il grande potere di smuovere ogni cosa, è sostanzialmente il più straordinario motore che esista. Per amore si prende in considerazione ciò che prima era inaccettabile. E cambiare la propria prospettiva può aiutare a comprendere gli altri, e ad accettare sé stessi. Gli occhi dell’amore possono tutto. Il resto viene dopo.” La seconda riguarda il modo di affrontare la vita. Nonostante le sofferenze e le delusioni, ingannare se stessi rinnegando la propria esperienza e il proprio passato non è un buon modo di essere felici. “Noi siamo fatti anche di cuore, anima e radici, non basta essere solo razionali. Viviamo in una società che punta molto all’apparenza, trascurando la sostanza. Abbiamo standard che ci allontanano dalla nostra individualità, che invece è la nostra ricchezza più grande. La cosa più bella che possa accadere a una persona è essere sé stessa. Ritrovarsi, riconoscersi e accettarsi è un buon inizio per essere felici.” Ora andrò alla ricerca di libri più impegnativi e più coinvolgenti emotivamente!
Il sentiero dei profumi
«Un romanzo italiano già venduto in Europa. Un fenomeno come «Il linguaggio segreto dei fiori».» L Espresso «Si legge d’un fiato.» Sette Corriere della Sera - Giovanni Pacchiano «Rievoca le atmosfere di «Chocolat» e ha più di un’analogia con «Il linguaggio segreto dei fiori».» ttL La Stampa - Lidia Catalano Elena non si fida di nessuno. Ha perso ogni certezza e non crede più nell’amore. Solo quando crea i suoi profumi riesce ad allontanare tutte le insicurezze. Solo avvolta dalle essenze dei fiori, dei legni e delle spezie sa come sconfiggere le sue paure. I profumi sono il suo sentiero verso il cuore delle persone. Parlano dei pensieri più profondi, delle speranze più nascoste: l’iris regala fiducia, la mimosa dona la felicità, la vaniglia protegge, la ginestra aiuta a non darsi per vinti mai. Ed Elena da sempre ha imparato a essere forte. Dal giorno in cui la madre se n’è andata via, abbandonandola quando era solo una ragazzina in cerca di affetto e carezze. Da allora ha potuto contare solo su sé stessa. Da allora ha chiuso le porte delle sue emozioni. Adesso che ha ventisei anni il destino continua a metterla alla prova, ma il suo dono speciale le indica la strada da seguire. Una strada che la porta a Parigi, la capitale del profumo, dove le fragranze si preparano ancora secondo un’arte antica. Le sue creazioni in poco tempo conquistano tutti. Elena ha un modo unico di capire ed esaudire i desideri: è in grado di realizzare il profumo giusto per riconquistare un amore perduto, per superare la timidezza, per ritrovare la serenità. Ma non è ancora riuscita a creare l’essenza per fare pace con il suo passato, per avere il coraggio di perdonare. C’è un’unica persona che ha la chiave per entrare nella sua anima e guarire le sue ferite: Cail. Cail che conosce la fragilità di un fiore e sa come proteggerlo e amarlo. Perché anche il seme più acerbo, quando il sole arriva a riscaldarlo, trova la forza di sbocciare. Il sentiero dei profumi è un debutto italiano che è già un fenomeno editoriale internazionale. Conteso in patria dagli editori, è stato venduto in tutta Europa. Cristina Caboni è un’autrice che conquista ed emoziona, che commuove e stupisce. E lo fa con una storia indimenticabile sulle insicurezze dell’animo umano e sul coraggio per affrontarle. Sulle cicatrici del passato che solo l’amore più profondo può rimarginare.
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Silvietta 17 giugno 2022
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Silvietta 17 giugno 2022
Mi piace molto la scrittura di Cristina Caboni, ma il personaggio di Elena non è uno di quelli che mi è entrato nel cuore. Parto con il dire che avevo erroneamente letto prima “Il profumo sa chi sei”, il libro successivo a questo che racconta la seconda parte della vita di Elena, e non è proprio una gran cosa sapere il finale quando devi ancora conoscere tutto l’antefatto. Detto ciò, ho trovato la storia a tratti lenta. Mi trovo d’accordo su due considerazioni fatte dall’autrice alla fine del libro. La prima sul rapporto Elena-Cail. La prima cosa che li unisce è l’istinto, qualcosa di magico e illogico. Entrambi sentono il bisogno di guardarsi, di stare vicini, di trovare istanti di felicità. Non è qualcosa di spiegabile, nasce dalla più totale irrazionalità. È un riconoscersi di anime affini, un piacersi e desiderarsi. “Questo mistero per me è l’amore. L’amore poi ha il grande potere di smuovere ogni cosa, è sostanzialmente il più straordinario motore che esista. Per amore si prende in considerazione ciò che prima era inaccettabile. E cambiare la propria prospettiva può aiutare a comprendere gli altri, e ad accettare sé stessi. Gli occhi dell’amore possono tutto. Il resto viene dopo.” La seconda riguarda il modo di affrontare la vita. Nonostante le sofferenze e le delusioni, ingannare se stessi rinnegando la propria esperienza e il proprio passato non è un buon modo di essere felici. “Noi siamo fatti anche di cuore, anima e radici, non basta essere solo razionali. Viviamo in una società che punta molto all’apparenza, trascurando la sostanza. Abbiamo standard che ci allontanano dalla nostra individualità, che invece è la nostra ricchezza più grande. La cosa più bella che possa accadere a una persona è essere sé stessa. Ritrovarsi, riconoscersi e accettarsi è un buon inizio per essere felici.” Ora andrò alla ricerca di libri più impegnativi e più coinvolgenti emotivamente!
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Nicola De Rensis 19 marzo 2020
Quando termini un libro e senti dentro la nostalgia del distacco dai protagonisti, vuol dire che il libro ha fatto centro, mi mancano Elena e Cail compagni di viaggio per qualche giorno....
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