Senza scopo finale. Scritti politici (1919-1940)
Nei primi anni Venti, Benjamin annunciò che stava redigendo una “Politica”. Di quel lavoro promesso restano tracce in saggi come Per la critica della violenza e Destino e carattere e in frammenti come Il diritto all’uso della violenza, Frammento teologico-politico e Capitalismo come religione, dove all’analisi della violenza si affianca un’indagine del rapporto tra “diritto”, “giustizia” e “vita” fascinosa e perturbante. Ma il pensiero politico di Benjamin è andato molto oltre quegli inizi, sedimentandosi nella sua attività a valle della svolta marxista del 1924, dai saggi (Il surrealismo, Karl Kraus, Johann Jakob Bachofen) agli scritti brevi (Il carattere distruttivo, Esperienza e povertà), alle micidiali recensioni destinate all’intellighenzia di Weimar (Teorie del fascismo tedesco, Malinconia di sinistra, L’errore dell’attivismo), fino alle tesi Sul concetto di storia. Questa raccolta restituisce il profilo di un pensiero politico originale, radicale e non neutralizzabile.
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Anno edizione:2017
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