Comprato vent’anni fa, più volte l’ho preso in mano, ma poi altrettante volte ne rimandavo la lettura perché già sapevo che era un libro da maneggiare con cura. Mentre leggevo le prime cento pagine, più volte sono stato tentato di interromperne la lettura perché l’ho trovato un pò troppo caotico: l’autore incomincia a parlare di un fatto, poi interrompe il discorso per aprire una parentesi per parlare di un altro argomento, e poi dopo ne interrompe nuovamente il discorso per parlare di altro, e dopo aver detto quello che c’era da dire, riprende il discorso che aveva precedentemente interrotto, e poi finalmente dopo una cinquantina di pagine si torna al filo conduttore del libro e chiude il capitolo con quello che aveva iniziato; ma si deve sfogliare all’indietro il libro per capire di cosa si stava parlando. E così anche il capitolo successivo. L’autore si “diverte” a lanciare pezzi di puzzle, per poi ricomporli tutti alla fine. La storia spazia: inizia con Los Angeles nel 1995, poi Strasburgo ad inizio del ‘900, poi in Francia durante la Seconda guerra mondiale, poi nel Kashmir nel 1947 e nel 1965 e negli anni ‘80, per poi tornare a Los Angeles nel 1995, per finire la storia subito dopo l’attacco al World Trade Center del 2001. Più recensioni che ho letto in merito al libro, parlando di Romanzo d'amore e di morte … io direi poco amore e molto odio: i personaggi della storia, che sono descritti in un modo eccezionale nei minimi dettagli, a tal punto che sembrano di conoscerli personalmente, hanno delle visioni della vita diverse e questo genera conflitti che variano da semplici screzi fino alla pulizia etnica. L’incapacità di comunicare e di trovare soluzioni diplomatiche finiscono per generare odio. Pash Gam, un villaggio indiano dove indù e musulmani vivevano in pace nel pieno rispetto delle tradizioni religiose tanto che le persone del posto finiscono per fondersi, negli anni 80 viene spazzato via, l’intera popolazione uccisa, tutti a parte Shalimar il clown.
La vita memorabile di Max Ophuls finisce violentemente a Los Angeles nel 1993, quando viene assassinato dal suo autista, un musulmano che si fa chiamare Shalimar il clown. Un delitto politico, apparentemente, visto che Ophuls era a capo dell'antiterrorismo americano. Ma forse c'è dell'altro. Ophuls è una figura di spicco, uno degli "architetti" del mondo contemporaneo, eroe della resistenza contro i nazisti in Francia, economista di fama, scrittore di successo, membro dei servizi segreti. E per un certo periodo anche ambasciatore americano in India, dove origina la sua rovina, dovuta a un'altra delle sue qualità: quella di amante irresistibile e vorace.
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ANDRICCI 28 luglio 2024ANDRICCI
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