Salman Rushdie è uno scrittore indiano naturalizzato britannico.
Nato a Bombay, si trasferisce a Londra all'età di 14 anni e studia al King's College di Cambridge. Il suo stile narrativo, che amalgama narrazione realistica e invenzione mitica, è stato descritto come collegato al realismo magico.
Tra le sue prime pubblicazioni: le novelle Grimus (1974), I figli della mezzanotte (1981) e Vergogna (1983). Con I figli della mezzanotte vince il Booker Prize nel 1981 e ottiene un inaspettato successo popolare e critico.
Dal 1989 vive in clandestinità, dopo la condanna a morte decretata da Khomeini e dal regime degli ayatollah seguita alla pubblicazione del libro Versetti satanici, ritenuto blasfemo verso la religione del Corano.
In seguito pubblica una relazione sui suoi viaggi in Nicaragua, Il sorriso del giaguaro (1987); nel 1990 Mondadori pubblica il libro per bambini Harun e il mar delle storie e La terra sotto i suoi piedi (2000), rilettura del mito di Orfeo e Euridice. È membro della Royal Society of Literature, e Commandeur des Arts et des Lettres dal 1999; è anche presidente del PEN American Center e Honorary Professor in Humanities al MIT.
Tra le sue pubblicazioni uscite con Mondadori si ricordano: Luka e il fuoco della vita (2010), Joseph Anton (2012), Due anni, otto mesi e ventotto notti (2015), La caduta dei Golem (2017), Quichotte (2020), La città della vittoria (2023), Coltello (2024).
Non ha comunque interrotto le sue attività pubbliche e dopo alcuni anni dalla fatwa di Khomeini ha ridotto protezioni e isolamento. Il 12 agosto 2022 è stato oggetto di un grave attentato da parte di un simpatizzante del regime iraniano che l'ha più volte accoltellato nel corso di un incontro a un festival letterario nello Stato di New York.