Il signore delle mosche

Un aereo precipita su un'isola deserta e dei bambini sono gli unici superstiti. Dopo un po’ di tempo trascorso sull’isola comincia ad emergere l’essenza cruda e selvaggia della natura umana. Golding è un abile narratore e lo si capisce a ogni pagina.

Quante volte avete sentito dire questa frase? Quanto in ognuno di voi è radicato il pensiero che i bambini siano dolcezza pura, caramelle e gioia? Quando si passa dall'innocenza alla malizia? In quanto tempo si può passare dal gioco alla guerra? In quanto un adulto è diverso da un bambino? Quanto la società e il conteste influisce su queste domande? Se volete delle risposte a queste domande e vi piacciono i libri distrofici, consiglio la lettura di questo classico moderno. Preparatevi a guardare in volto il demonio: lo farete attraversi gli occhi dei bambini e, una volta che avrete abbandonato l'innocenza e le regole che offrono rispettivamente la società e le leggi, il mondo potrà solamente bruciare, anche attraverso i loro occhi.

Libro eccezionale. Crudo e crudele. Spesso una specie di istinto primordiale mi ha costretto a chiuderlo e rimandare la lettura ad un altro momento. La storia narra di bambini che sono precipitati su un'isola deserta, eppure parla di molto altro ancora. Parla di istinto di sopravvivenza, parla di amicizia, odio e pazzia. Parla di come l'umanità e la civiltà siano solo aspetti convenzionali e che appena riportato allo stato di natura l'uomo tende a perdere la propria civiltà e ritorna selvaggio. Libro molto interessante che consiglio a tutti quelli che riescono a sopportare la vista di bambini che da bambini non si comportano.