ho atteso l'arrivo di questo libro per due settimane e l'ho letteralmente divorato in meno di 10 giorni. Posso affermare che Irvine Welsh con il suo universo ha reso possibile di vivere e conoscere perfettamente ogni personaggio. La mia passione per la serie di trainspotting, come ho scritto in una vecchia recensione, nasce dal film meraviglioso (il mio impero romano è Trainspotting) e con questo meraviglioso prequel sono riuscita ancora di piu ad entrare in contatto con ogni personaggio, Renton, Simon e Spud assieme a Begbie e il resto della combriccola di 'non ancora tossici' porteranno il lettore per le strade malfamate di Leith, a suon di Iggy Pop e punk rock. Le citazioni musicali nel libro sono formidabili e consiglio l'ascolto delle canzoni proprio durante la lettura. Il linguaggio di strada mi ha fatto letteralmente impazzire, I'io narrante che cambia da personaggio a personaggio rende la lettura molto piu empatica e la lettura stessa è cruda ed avvincente e non annoia un istante, molti potrebbero trovarla logorroica ma fidatevi, ho sperato fino alla fine che non terminasse mai. Ogni volta che mi approccio alla serie di Trainspotting mi sento a casa, mi sento una parte del gruppo, nonostante la mia vita sia molto lontana dal prototipo descritto. Irvine Welsh grazie ancora per i tuoi romanzi, te ne sarò per sempre grata.
Skagboys
"Per me è stato amore al primo buco, matrimonio alla prima fumata. Esatto, io amo la mia ero. La vita dovrebbe essere come quando sei strafatto." È questa la filosofia degli skagboys, i tossici scozzesi resi famosi da Trainspotting. In questo libro Irvine Welsh racconta l'antefatto, il momento in cui Mark Renton, Sick Boy, Spud e i loro "soci" scivolano inesorabilmente nel baratro dell'eroina. Fra scene di devastante crudezza e depravazione, episodi grotteschi e squarci di inaspettata poesia e tenerezza, ogni personaggio emerge dalla pagina con tutta la propria violenza verbale, la propria rabbia e brutale autenticità, raccontando in prima persona e senza compromessi una decadenza fisica e morale irrimediabile. Disillusi e privi di ogni stimolo, i personaggi di Welsh si gettano alle spalle lavoro, amore, famiglia, persino la passione calcistica, opponendo a tutto questo una parabola solipsistica e autodistruttiva. È il trionfo della vita ai margini nel suo splendore epico e negativo, dove il protagonista assoluto è il linguaggio esuberante, eccentrico, imprevedibile. Sembra di sentirli parlare davvero, Rents e Sick Boy, lungo la ferrovia, in cerca di "quel sollievo che ti sembra un'estasi quando ti scorre per le vene nel cervello, e l'euforia incredibile perché i problemi del mondo, tutta la merda, si dissolvono attorno a te nella polvere".
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Autore:
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Traduttore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:6
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Anno edizione:2014
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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amphilyon 27 novembre 2023Iggy Pop e tanta Skag
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AndriDevil 11 dicembre 2021Un prequel sottotono.
Pur apprezzando la scrittura di Welsh, ed il suo modo unico di immergerti dentro la storia da sembrarti così dannatamente reale, in questo caso però non è riuscito a farmi piacere questa sua opera. Man mano che procedi nella lettura, in fin dei conti, parla sempre della stessa cosa e va a finire inevitabilmente che mi sono stancato, sono arrivato alle ultime pagine sfinito da una lettura monotona; le 600 pagine di cui è composto sono una enormità la storia poteva anche benissimo essere raccontata nella metà di pagine e non mi sarei accorto della differenza, anzi sarebbe migliorata diventando più fluida e scorrevole.
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Siamo agli albori: Welsh ci presenta i quattro di Edimburgo quando ancora non avevano riposto la loro vita nelle mani della droga. Sono ragazzi sopra le righe, che cercano nell’alcol, nel sesso o nello strane compagnie una ragione per questa vita, in una società che sembra non capirli, non dar loro importanza. E quindi, cos’hanno da perdere? Perchè non provare un ulteriore sballo? Con il senso di onnipotenza che sono l’adolescenza sa dare, entrano nel giro della skag, pensando di potersene liberare ogni volta che lo si desidera. E invece è la droga che decide, è la droga comanda. Ogni personaggio ha la propria storia ben definita, i propri dolori e difficoltà da superare e forse, per un secondo, metti da parte la morale bacchettona e giustifichi i loro comportamenti eccessivi. A volte, invece, non hanno un vero e proprio motivo ma lo accetti comunque. Un bel quadro iniziale che sa portare il lettore nella mente di questi personaggi, in un modo così dettagliato, così dannatamente reale. Il lettore è ammaliato da parole rumorose lasciate sulla pagina scritta.
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