Un romanzo che penetra nel cuore, raccontando una storia di dolore, rinascita e amore attraverso le vite di Harper e Noah. Harper Johns, a soli ventun anni, vede la sua vita crollare in una notte, lasciandola sola con il peso del dolore e della perdita. Noah McKenzie, trentenne segnato da errori e rabbia, si ritrova a dover espiare le sue colpe accettando un compito che lo porterà a incrociare il cammino di Harper. Due esistenze spezzate che, costrette a condividere il tempo in un vecchio ranch californiano, scopriranno che anche dalle macerie può nascere qualcosa di prezioso. All’inizio, Harper teme Noah. È chiusa nel suo mondo, diffidente, stanca. E Noah non vuole lasciarsi coinvolgere. Ma poi arrivano le prime crepe nella corazza. Un gesto gentile. Una parola detta sottovoce. Uno sguardo che resta un secondo di troppo. E senza accorgersene, si avvicinano. Non perché si fidino, ma perché non riescono a non farlo. Noah impara a leggere il silenzio di Harper. A riconoscere il modo in cui abbassa lo sguardo quando mente, o il tremore della sua voce quando prova a essere forte. Harper, da parte sua, vede in Noah non il ragazzo problematico che tutti giudicano, ma l’uomo che si prende cura, che resta, che protegge. Quello tra Noah e Harper non è un amore comodo. È doloroso, perché nasce da cicatrici ancora aperte. È imperfetto, perché nessuno dei due sa davvero come si ama quando si è stati spezzati. Ma è proprio in questa imperfezione che sta la sua verità. È un amore che guarisce, non con promesse ma con la presenza. Con la costanza. Con il "ci sono", anche quando tutto fa male. Noah insegna a Harper a sorridere di nuovo, a trovare rifugio nei dettagli: il profumo del caffè al mattino, la luce dorata di un tramonto, la stretta di una mano che non scappa. E Harper dona a Noah qualcosa che lui pensava di non meritare più: la possibilità di essere amato senza condizioni. Continua sul blog
