La socialdemocrazia italiana fra scissioni e confluenze (1947-1998)
Tutti, o quasi, storici e politici, sembrano ormai concordi nel sostenere che, nel dibattito interno alla sinistra italiana nel corso della Prima Repubblica, aveva avuto ragione la socialdemocrazia, aveva avuto ragione Saragat. Perché dunque molti di coloro che capeggiarono la storica scissione di Palazzo Barberini tornarono, a poco a poco, nella "casa madre" che avevano polemicamente lasciato, cioè nel PSI? Fino a che punto le migrazioni di interi gruppi politici, sia in entrata che in uscita, incisero sugli orientamenti politici e sulla composizione sociale della socialdemocrazia italiana, la quale comunque occupò sempre un ruolo di primo piano nel palcoscenico politico italiano? Con la ricerca qui pubblicata, scritta con stile sobrio, linguaggio essenziale e rigore scientifico, l'autore ha voluto saperne di più in proposito e perciò ha passato in rassegna le scissioni e le confluenze che agitarono le acque socialdemocratiche, riportando alla ribalta avvenimenti, personaggi e movimenti a lungo confinati negli angoli in penombra della storia, ma che tuttavia ebbero un ruolo non secondario nella vicenda di uno dei principali filoni della politica italiana del XX secolo.
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Anno edizione:2020
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