La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta - Georges Didi-Huberman - copertina
La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta - Georges Didi-Huberman - copertina
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Letteratura: Francia
La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e modernità dell'impronta
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Descrizione


Relegata da Giorgio Vasari nella sfera minore delle arti meccaniche, adibite alla semplice riproduzione, l'impronta conosce però lunga fortuna nella pratica scultoria degli artisti moderni e contemporanei, anche quando i loro principi estetici sembrano sconfessarla. Rioccupa la scena con i gessi di Possagno, nonostante l'ostentato sdegno di Antonio Canova, e dilaga in Auguste Rodin, che pure la giudica una "piaga cancerosa dell'arte"; bisognerà attendere Marcel Duchamp per vederla trionfare nel ready-made, questa volta con l'apporto di un pensiero d'autore che rivendica il gesto riproduttivo, invece di abiurarlo, riuscendo a "rompere con l'imitazione classica senza tuttavia negare la somiglianza". Una vicenda che la riflessione di Georges Didi-Huberman riprende fin dalle sue mosse preistoriche, all'alba della figurazione. Il modo più ancestrale di dar luogo a una forma - imprimere su un supporto materiale un segno più duraturo di una traccia, ottenere il puro calco di un oggetto, prima di ogni invenzione creativa - dispiega qui le densissime valenze del suo anacronismo di perfetta immagine dialettica: parla sia del contatto (il piede che sprofonda nella sabbia) sia della perdita (l'assenza del piede); trasforma le condizioni essenziali della somiglianza e della rappresentazione; solleva la questione del rapporto fra la tecnica e il tempo, fra la memoria e il presente; rivela gli intrecci di temporalità eterogenee di cui si compone ciascuna immagine.

Dettagli

12 maggio 2009
368 p., ill. , Brossura
La ressemblance par contact
9788833920122

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Foto di Georges Didi Huberman

Georges Didi Huberman

1953, Saint-Étienne

Georges Didi-Huberman (Saint-Étienne 1953), è uno dei maggiori filosofi e storici dell’arte francesi. Dal 1990 insegna all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Oltre a Scorze, pubblicato da Nottetempo, ricordiamo Aprire Venere. Nudità, sogno, crudeltà (Einaudi, 2001), L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte (Bollati Boringhieri, 2006), Ninfa moderna (2004), La pittura incarnata (2008) tutte pubblicate da il Saggiatore; e La conoscenza accidentale (Bollati Boringhieri, 2011).

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