Dal titolo già si evince che, con il sistema privo di mezze misure delle stelle, tocca scegliere tra un 3 ed un 4, ma il voto più equo è il 3.5 Come ci ricorda la copertina, Supino è la mente dietro la pagina L'analisi ignorante (pagina satirico-calcistica, prevalentemente concentrata sul Napoli), ma il libro si discosta dallo spirito caciarone della pagina, o quanto meno la verve pungente del suo autore è tenuta a freno a beneficio della storia. La storia, o meglio le storie, sono uno spaccato di realtà della generazione dei nati negli anni '80, una generazione a cui viene cambiata ciclicamente l'etichetta (l'ultima in cui mi sono imbattuta è xennial) e a cui si chiede sempre di rendere conto dei risultati, o di quella che è percepita come assenza di risultati. Nelle storie di Luciano, Sara, Andrea, Mario e Rossella, qualsiasi nato tra il '75 e l’89 riesce a ritrovare aspetti dei propri coetanei, delle disavventure lavorative e di come esse invadono il resto dell’esistenza, creando un clima di costante incompletezza. Le generazioni precedenti e le successive invece trovano tra le pagine di questo libro un input a vedere quanto anche quelle che sembravano certezze, quale la professione di avvocato, non sono più i porti sicuri che erano stati indicati. La prosa spigliata e le situazioni tragicomiche compensano qualche pecca narrativa (Mario e Rossella, forse volutamente, vengono smarriti nel finale), ma tutto sommato buona la prima.
Sono stato truffato
Napoli, 2018. Un gruppo di amici over 35, cresciuti nella convinzione che il futuro sarebbe stato molto simile a quello vissuto dai loro genitori, figli del boom economico, iniziano a prendere coscienza di una terribile verità: tutti i sacrifici fatti durante gli anni dell’università non sono serviti a granché. Si sono infatti ritrovati adulti in un mondo diverso da quello che si erano immaginati e che pian piano li ha relegati ai margini, trascinandoli in situazioni lavorative e relazionali decisamente distanti dalle aspettative che si erano prefissati in gioventù. Confinati in un limbo di precarietà, incertezze e ansie tipiche di un’intera generazione, mentre gli azzurri di Sarri combattono per lo scudetto, i protagonisti di "Sono stato truffato" si giocano la partita più importante della vita: decidere se continuare a crogiolarsi nella loro insoddisfazione o trovare un modo per iniziare finalmente a cambiare le cose.
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Anno edizione:2021
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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SaraOfAvalon 31 gennaio 2022Più un 3.5 che un 3
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Giuseppe 15 dicembre 2021Manifesto di una generazione
Antonio Supino tratteggia un ritratto impietoso della situazione lavorativa della generazione Y. Lo fa con un'ironia dissacrante e amara insieme, quella che lo ha fatto conosce al suo pubblico sulla pagina Facebook "L'analisi Ignorante" - anche se leggermente mitigata, dato appunto il peso dell'argomento. E in queste storie, nelle vicissitudini di questi ragazzi, è impossibile non riconoscere le storie nostre, dei nostri amici, di tutti quelli che in questo sogno ci hanno creduto. Questo romanzo merita la lettura, merita che giri e che se ne parli. Perché la situazione di questa generazione non è cambiata e l'argomento sta andando sotto silenzio. Quantomeno per trarne forza, quella forza che viene dal riconoscere nelle storie degli altri la propria, e capire di non essere solo in questo oceano di guai. Non è certo un pensiero consolatorio, ma quando si tocca il fondo una spinta ce la si deve dare, no?
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