Lo spleen di Parigi
"Chi di noi, nei giorni della sua ambizione, non ha sognato il miracolo di una prosa poetica, musicale senza ritmo e senza rima, a un tempo morbida e urtata abbastanza da adattarsi ai moti lirici dell'animo, al vagare ondoso della fantasia, ai soprassalti della coscienza?" Così scriveva Baudelaire nel presentare "Lo Spleen di Parigi", composto negli ultimi anni della sua vita e pubblicato postumo nel 1869. Il testo racchiude, oltre all'introduzione e a un epilogo in versi, cinquanta prose d'occasione che riprendono sotto forma di brevi bozzetti alcuni dei temi già affrontati nei "Fiori del male". Gianni D'Elia, riproduce le pagine dello "Spleen" con un senso di fratellanza verso il poeta dell'ipocondria e dell'umor nero, attirato dalle creature perdenti.
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Anno edizione:1997
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