Questo libro è un viaggio che abbraccia il dualismo tra scienza e arte, una lettura capace di dare un senso neurobiologico alla nostra percezione della bellezza, dell’amore e della perfezione. Zeki esplora il modo in cui il cervello costruisce la realtà e, attraverso un’attenta analisi scientifica, dimostra come l’arte, in senso ampio, diventi uno strumento per tentare di avvicinarsi all’assoluto, quell’asintoto irraggiungibile che definisce l’esperienza umana. La struttura del testo, che antepone la spiegazione scientifica alla declinazione artistica, fornisce una chiave per interpretare quanto segue. Il cervello sfrutta l’astrazione e il mutamento costante delle esperienze per apprendere, rendendo l’assoluto per sua natura irraggiungibile. Eppure, l’uomo aspira a questa pienezza ed è destinato a fallire, confermando l’antico legame tra conoscenza e infelicità. Ho trovato particolarmente coinvolgente il capitolo su Dante, ma ogni declinazione artistica proposta da Zeki ha stimolato il mio interesse. La parte scientifica è accessibile, grazie alle immagini che illustrano esperimenti e illusioni ottiche, ma richiede un minimo di preparazione. Un liceale con una buona base potrebbe leggerlo con facilità, superando qualche iniziale difficoltà terminologica. Un pregio del libro è la ricchezza di citazioni artistiche, musicali e letterarie, che offrono spunti di approfondimento: io, ad esempio, voglio iniziare Morte a Venezia di Mann. È una lettura che non si esaurisce in un solo passaggio: sono certa che, con nuove esperienze, nuove riflessioni emergeranno, rivelando dettagli sfuggiti alla prima lettura. Cinque stelle meritate, per un testo che intreccia scienza e arte con profondità e rigore.
Splendori e miserie del cervello
I gelosi guardiani del presunto confine tra cultura umanistica e cultura scientifica non apprezzeranno questo libro, convinti che le neuroscienze abbiano poco o niente a che spartire con l'arte. "Splendori e miserie del cervello" è la dimostrazione che hanno torto. Semir Zeki, neurobiologo pioniere degli studi sulla percezione visuale, si trova a suo agio in entrambi questi campi del sapere: è difficile infatti trovare un libro in grado di spaziare dalla citoarchitettura della corteccia cerebrale alle opere di Richard Wagner, Thomas Mann o Sigmund Freud. L'analisi degli ambiti più propriamente creativi e vitali della natura umana, sostiene Zeki, può offrire inaspettate rivelazioni sui processi mentali che permettono di produrre conoscenza e di formare idee sul mondo. Un cambio di prospettiva che smonterà molti preconcetti scientifici.
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Ely 10 giugno 2025Il senso neurobiologico dell'anelito verso l'assoluto
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SORAYA LA CORTE 22 dicembre 2011
Un interessante viaggio alla scoperta della creatività del nostro cervello, raccontato da un pioniere delle neuroscienze che si rivela essere anche un eccellente scrittore. Questo libro offre un appassionante spiegazione dei modi in cui il cervello cerca di superare i suoi limiti, raccontata attraverso la produzione artistica e letteraria di uomini illustri, da Cezànne a Freud. Facile da leggere anche per chi si interessa alle neuroscienze per la prima volta.
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