Trovo davvero difficile recensire questo ultimo romanzo di Loriano Macchiavelli. L’omaggio a Gianni Cavina, che ha interpretato Sarti Antonio; le belle pagine su Bologna; i riferimenti letterari e, soprattutto, il grido di dolore per il futuro che, inesorabile (temo) ci attende, meriterebbero cinque stelle. Ma la trama del romanzo, che si rivela un pretesto, è piuttosto debole e contorta. La lettura non è scorrevole con i troppi rimandi e con la lunghezza eccessiva. E quindi, il romanzo in sé, meriterebbe un numero molto basso di stelle. Il tutto si svolge in un futuro distopico, non lontano, marchiato a fondo da un nuovo virus e dall’onda nera del neo fascismo dilagante. Una prostituta – la Biondina – amica di Sarti viene ritrovata in una discarica, massacrata di botte e con un tatuaggio (fresco) sulla natica, raffigurante simbologia nazista. Si salverà a fatica. Sarti e tutto il suo variopinto gruppo di amici si adoprerà per risolvere il caso. Il problema del romanzo consiste nella difficile convivenza tra il pretesto della trama e il vero e proprio grido di dolore e di angoscia dell’autore guardando al futuro. Citazioni dotte di Brecht, Borges e Calvino e finale poetico e struggente. Purtroppo la realtà supera la fantasia narrativa e il diffondersi dell’onda nera nel mondo è un dato di fatto. Nel nostro Paese poi sappiamo che, in base ai sondaggi, il prossimo primo ministro potrebbe essere una persona che ha cinicamente sfruttato una comoda posizione di opposizione, ribadendo la propria profonda radice fascista. Uno dei paladini del buonismo nazional popolare, Maurizio de Giovanni, si è, infatti, immediatamente schierato contro la tua intervista in cui affermi che il noir italiano ha rinunciato alla denuncia sociale. Certo Lucarelli, Carofiglio, Manzini e Robecchi continuano a portare il testimone di Andrea Camilleri e godono di una certa notorietà, ma temo che non resti che la “montagna”.
La stagione del pipistrello. Con Sarti Antonio e la Compagnia della Malora
Macchiavelli mette alla prova il suo questurino con un caso che gli sta più a cuore della sua stessa vita, calandolo in un futuro imminente in cui, con la visionarietà che appartiene ai grandi narratori, proietta le tendenze più inquietanti del nostro presente.
"Nella Bologna di un anno che verrà, il mio questurino continua a fare il suo mestiere. Meglio che può. Anche se la città non somiglia neppure da lontano a quella dove ha cominciato la carriera." Non è più un'isola felice della cultura, è una città sporca e violenta, in cui si vive una quotidianità miserabile. A sancire un prima e un dopo, in città e nel resto del Paese, è stata la stagione del pipistrello, come molti hanno soprannominato il periodo del Coronavirus. È in questa Bologna in preda agli estremismi di destra e alle nuove droghe sintetiche che una notte Sarti Antonio e il suo compare Rosas rinvengono il cadavere di un uomo in mezzo ai cumuli di rifiuti. Ma nulla è come sembra, e quando all'ospedale Sarti si ritrova di fronte la vittima, scopre che si tratta di una donna, e dietro il volto gonfio e livido riconosce un'amica di lunga data, la Biondina: una prostituta che esercita nel suo appartamento del centro storico, dove il questurino è di casa. Mentre lei lotta tra la vita e la morte, Sarti, turbato come raramente l'abbiamo visto, si mette a indagare insieme al resto della "Compagnia della Malora", partendo da un dettaglio che non gli torna: sul fondoschiena della donna c'è un tatuaggio appena eseguito, un cerchio che contiene una croce nera e una sigla... Macchiavelli mette alla prova il suo questurino con un caso che gli sta più a cuore della sua stessa vita, calandolo in un futuro imminente in cui, con la visionarietà che appartiene ai grandi narratori, proietta le tendenze più inquietanti del nostro presente.
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Anno edizione:2022
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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MaRIOFREDOO 21 aprile 2022GRIDO DI DOLORE
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NEGPN 13 aprile 2022Sarti Antonio ucronico
In un'Italia che non è questa (e spero non lo sarà mai) una nuova avventura del nostro questurino e della sua compagnia di amici e nemici storici. Bella come al solito, forse più tenera del solito ma forse - è la ragione di quattro stelle e non cinque - l'unico difetto è proprio il salto in una sorta di 'storia alternativa' a risultare fuori dalle corde del personaggio. Resta comunque un bel romanzo che gli appassionati di Macchiavelli devono leggere.
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